Sarà un 2024 decisivo per il grande rinnovo del comprensorio di Malga San Giorgio. A oltre 1.500 metri di quota, sopra Bosco Chiesanuova, la «montagna dei veronesi» vive l’ambizione di trasformarsi in un modello di turismo green, una località turistica a emissioni vicine allo zero, pur «moltiplicando per dieci il numero degli attuali visitatori», come promette l’imprenditore Renato Canteri.
Dalle traversie giudiziarie al restyling
L’amministratore di Novatek, l’impresa del settore geotermico e di consolidamento fondazioni con sede a Corbiolo, nel 2018 rilevò all’asta il rifugio Gaibana e gli impianti di risalita di San Giorgio dalla fallita Nuova Lessinia Spa, dopo anni di abbandono e traversie giudiziarie. Da allora, Canteri e la sua famiglia hanno intrapreso la sfida: un profondo restyling della zona, compresi fabbricati e parcheggi, nell’ottica di una netta cesura con il passato e una fruizione della montagna al passo con i tempi.
Il 2024 dovrebbe vedere la chiusura dei molteplici fronti in cui si suddivide la rinascita di San Giorgio. Non solo rifugio e nuova seggiovia, ma anche i principali fabbricati. Infatti, in fase di ristrutturazione ci sono alcuni grandi condomini: trecento appartamenti in tutto, di cui una trentina comprati da Canteri. E pure gli alberghi, già acquistati o in fase di acquisizione da parte dell’imprenditore: quattro con lo scopo di essere ammodernati, il quinto per essere demolito e lasciar spazio alla sosta.
Rifugio Gaibana tornerà a chiamarsi Castel San Giorgio: pronto entro l'autunno 2025
Ma andiamo per ordine. Cominciando dalle prime opere acquisite da Canteri, cioè il rifugio Gaibana, «che tornerà a chiamarsi Castel San Giorgio, come in origine», annuncia, e gli impianti di risalita.
Per quanto riguarda il rifugio, «fra l’estate prossima e la successiva inizieremo i lavori di ristrutturazione con ampliamento: ospiterà un centinaio di coperti nel ristorante interno, oltre a un chiosco esterno con plateatico. Per i pernottamenti, avremo a disposizione», aggiunge, «sette stanze prenotabili, più alcune camerate comuni».
«Puntiamo a inaugurare il rifugio fra l’estate e l’autunno 2025», pronostica Canteri.
Seggiovia e si punta solo sullo sci di fondo
Fatta piazza pulita dei vecchi skilift e impianti di risalita, «obbrobri del passato» - poiché, come ha detto Canteri fin da subito, «è solo lo sci di fondo consono alla nostra idea di sviluppo della montagna» - verrà realizzata la nuova seggiovia pulsè di collegamento al rifugio, di cui si sta terminando il progetto.
«Sarà composta da due grappoli di cabine, uno di andata e uno di ritorno, ciascuno formato da due cabine, per un totale di quattro», illustra Canteri. «È un’opera piuttosto cara, più di quanto avevamo preventivato, tuttavia è anche la più adatta al risultato che vogliamo ottenere, e sarà accessibile ai disabili».
Geotermia
Gli interventi già quasi finiti, invece, sono quelli sulle case: «Due condomini sono stati ristrutturati sfruttando il bonus al 110%, altri due saranno completati quest’anno con il bonus abbassato al 70%», prosegue Canteri. «Tutti avranno un’autonomia energetica compresa fra il 92 e il 95%, ottenuta tramite impianti geotermico, solare termico e solare fotovoltaico, con innovative batterie d’accumulo al grafene».
«Dentro al condomino Malera, il primo su cui siamo intervenuti, ora ci sono 22-24 gradi, grazie a un’indipendenza energetica quasi totale», chiosa l’imprenditore.
Capitolo alberghi
Sono quattro: lo Sporting nel condominio Malga San Giorgio, il Nevada, interno al Malga Rossa, e il Vallon sono stati acquistati da Canteri per essere trasformati in apparthotel con circa 50 camere, in aggiunta ai 30 appartamentini nei condomini; il Valnera, appoggiato all’omonimo condominio, sarà eliminato.