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Parlare il cimbro, via al corso con i veri portatori della lingua

«Tzimbar burtzan» (Radici cimbre): si chiama così il corso di lingua e cultura cimbra che sarà presentato domani, alle 20.30, al Centro di cultura ambientale adiacente al municipio di Selva di Progno. Sono 10 incontri settimanali (il lunedì sempre alle 20.30 al Centro ambientale) proposti dallo Sportello cimbro del Comune, con il sostegno delle associazioni culturali De Tzimbar ’un Ljetzan e Curatorium cimbricum veronense. Al lavoro indefesso della studiosa Antonia Stringher si affiancherà, da quest’anno, la collaborazione di Nicolò Boniolo, di San Rocco di Piegara, nonni cimbri, una smisurata passione per le lingue nordiche (ne conosce e ne parla una decina) e di Marco Dal Bosco per la parte multimediale. Infatti, se lo schema della grammatica, della conversazione con i parlanti cimbro e della relazione con loro sono i pilastri della fondamenta del corso, «quest’anno si è voluto ammodernare i contenuti con strumenti più attuali: ecco dunque le video interviste ai parlanti di madrelingua lingua cimbra e il tanto spazio dedicato a loro per sentire bene la pronuncia dei vocaboli e le diverse sfumature a cui inevitabilmente una lingua non scritta è più soggetta», rivela Stringher. «Abbiamo messo insieme un testo in 10 capitoli, uno per ogni lezione, sfruttando materiali nuovi, condensati in una dispensa, dove non si spiega solo la grammatica, ma una parte preponderante è riservata alla cultura, al folklore, all’approfondimento di alcune tematiche come la mitologia, le festività, l’alimentazione», spiega Boniolo che per ogni lezione ha creato dei box dentro i quali crea collegamenti tra il cimbro e le lingue nordiche. Importante anche l’investimento che è stato fatto sulla nuova veste grafica delle dispense, rese più accattivanti grazie al lavoro di due sorelle, Anna e Cecilia Marascotti, che hanno seguito la grafica e il disegno a fumetti: «L’attenzione sulla comunicazione la mettiamo già dalla lezione zero, con un personaggio di madrelingua nella parte di un folletto benevolo della mitologia cimbra impegnato a raccontare il paese e quello che si fa». In appendice alle lezioni, quando l’attenzione tende a calare, entra in campo Marco con le sue lezioni video, le interviste ai parlanti, sottotitolate in cimbro e in italiano, piccole antologie di storia e di vita messe poi a disposizione degli iscritti che possono scaricare i monologhi dal sito e ripassarli a casa durante la settimana. In classe sarà garantita la presenza di parlanti, i migliori testimoni delle radici cimbre. Sono tutti Dal Bosco di cognome (Bruna, Daniele, Lino, Livio, Vincenzo) eccetto Mario Rozza: «Anche noi in questa scuola ritroviamo l’orgoglio delle nostro radici», ammettono. Stringher rigira fra le mani la prima dispensa e si riconosce soddisfatta: «Ogni anno migliora», dice, «siamo alla quarta edizione e il livello si è alzato notevolmente. Dalle diverse lezioni sarebbe importante nascesse una dispensa unitaria, con un vocabolario, ma altro non possiamo fare che appellarci alla Regione perché apra i cordoni della borsa», aggiunge. È la vicesindaca Elisabetta Peloso a far sapere che il corso di cimbro è tutto autofinanziato «perché la legge 482 ammette la spesa per lo sportello e per eventuali corsi al personale del Comune, nel caso fossimo in area di bilinguismo. Anche per questo merita un plauso l’impegno di quanti vi dedicano ore di lavoro. Non si tratta di un’attività spot, ma un intervento costante che avvicina le persone alla cultura e alla lingua cimbre, inoltre crea gruppo fra i partecipanti e conoscenza e impegno. In ogni contesto la lingua è il veicolo principiale che permette di accostarsi a una cultura diversa», aggiunge la vicesindaca, «ma lo scopo del corso non è finire con tutti che parlino cimbro, ma far conoscere questa realtà e che tutti ne abbiano consapevolezza. Conforta che siano tanti i giovani coinvolti, a conferma che distinguersi per una lingua diversa non è più come un tempo ragione per nasconderlo, ma punto d’orgoglio per differenziarsi con sicurezza e orgoglio». La lezione zero di domani è gratuita e introduttiva. Altre informazioni possono essere chieste ad Antonia (348.701 6367) o a Nicolò (340.1699 209). •

V.Z.

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