<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
I dati dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie

Lupo ucciso in Lessinia: «Estratti 28 pallettoni dal corpo». In 10 anni uccisi 19 esemplari in Veneto

La radiografia del lupo ucciso in Lessinia
La radiografia del lupo ucciso in Lessinia
La radiografia del lupo ucciso in Lessinia
La radiografia del lupo ucciso in Lessinia

«Dal 2010 a oggi in Veneto ben 19 lupi sono rimasti uccisi: investiti, vittime di bracconaggio o dei bocconi avvelenati: decisamente troppi visto che parliamo di una specie superprotetta. E potrebbe trattarsi della punta dell’iceberg».

È quanto dichiara Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd e membro della Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Veneto, commentando i dati, ottenuti con due accessi agli atti, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (Izsve).

«Avevo chiesto un report insieme al referto della necroscopia sull’esemplare ammazzato a fucilate in Lessinia nel settembre 2018 vicino a Roverè Veronese. Ora, con il consenso dell’Autorità Giudiziaria, ho ottenuto la documentazione - racconta - . Sono rimasto sconvolto nel leggerlo, così come nel vedere le foto: sono stati ben 28 i pallettoni estratti dal corpo del povero animale, un bellissimo maschio di 36 chili e mezzo. Due fucilate, una sul collo e l’altra sul fine schiena provenienti da due direzioni diverse che confermano l’intenzione di ucciderlo. Non era stato scambiato certo per una volpe o una lepre. Oltretutto sono stati utilizzati pallettoni dal diametro di sei millimetri: con un diametro del genere non si caccia nessun animale selvatico abbattibile da calendario venatorio, quelli impiegati sono molto più piccoli. Perciò è stata una battuta di caccia al lupo premeditata con cartucce adatte allo scopo».

Dal 2010 la provincia con più esemplari morti è Treviso, 7, seguita da Vicenza e Verona con 5 e Belluno 2. «19 sono davvero molti, è come se fossero stati eliminati tre branchi e comunque parliamo solo delle uccisioni accertate, potrebbe essere la punta dell’iceberg e i numeri essere molto maggiori - conclude -. Non sappiamo le cause di tutti: certamente in quattro casi, Resana, Vittorio Veneto, Pederobba e Dolcè, si tratta di incidenti stradali; quest’ultimo accaduto a metà maggio e non ancora analizzato dall’Izsve. Almeno tre, invece, gli episodi accertati di bracconaggio: Roverè Veronese nel 2018, Valdobbiadene e Borso del Grappa lo scorso anno. Ma potrebbero essere di più. Con un secondo accesso atti, del quale sono in attesa, ho chiesto all’Istituto Zooprofilattico le cause di morte di ogni singolo caso».

Suggerimenti