Un dolore improvviso e acuto. Stando ai segni sulla pelle un presunto morso di serpente, secondo l’allarme lanciato al numero di emergenza sanitaria.
La ragazza, diciottenne, nata a Verona e residente in un paese della provincia, era in gita con altre due classi di un liceo del centro di Verona. Si trovava nei dintorni di una delle malghe sparse tra Castelberto e il monte Sparavieri, in Alta Lessinia, dove un metro fa la differenza di confine amministrativo con la Provincia Autonoma.
Velocissimo l’intervento dell’eliambulanza di Trentino Emergenza, con medico rianimatore, infermiere e tecnico del Soccorso Alpino. Questione di minuti il recupero e breve il volo verso l’ospedale «Santa Chiara», dove la giovane è stata accolta con il codice «giallo», indice di gravità ma non di pericolo per la vita e si trova attualmente in osservazione.
L’episodio, se confermato come attribuibile ad una vipera (o altro serpente), appare poco consueto ma non impossibile: giornate miti in quota, anche se con temperature notturne già rigide, possono ritardare la cosiddetta «latenza» invernale, il letargo degli ofidi, dalle bisce alle specie velenose.