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Bosco Chiesanuova

Cosplayer da tutta Italia inondano di fantasia la Lessinia

Questa settimana, «Lessinia in cosplay» sbarca a Bosco Chiesanuova, dove fino a domenica prossima (1° ottobre) si daranno appuntamento decine di cosplayer da tutta Italia. L’evento è già alla sua quinta edizione.
Lessinia in Cosplay
Lessinia in Cosplay
Lessinia in Cosplay
Lessinia in Cosplay

Calarsi nei panni del proprio eroe o eroina preferiti, indossarne gli abiti, la maschera: sentirsi, per un giorno, un po’ lui/lei. Da tempo, il fenomeno del cosplay – dall’inglese «costume» e «play», letteralmente «giocare con i costumi» – ha superato i confini del Giappone, dove nacque fra i giovani negli anni ’90, per poi diffondersi in tutto il mondo e travalicare anche le barriere generazionali.

Questa settimana, «Lessinia in cosplay» sbarca a Bosco Chiesanuova, dove fino a domenica prossima (1° ottobre) si daranno appuntamento decine di cosplayer da tutta Italia. L’evento è già alla sua quinta edizione. Ai raduni settembrini degli anni scorsi, dal 2023 si è voluto aggiungere anche un appuntamento primaverile: tanta è la fascinazione che l’altopiano veronese, scrigno di una ricca tradizione di storie e favole, esercita sui praticanti di questo hobby.

E quindi, già da questo week-end e fino al successivo, aggirandosi nei dintorni di Bosco, tra l’ex tiro a segno ottocentesco e le contrade nei pressi del paese, potrà capitare di imbattersi in fate dagli abiti cangianti, streghe misteriose, ma anche nei personaggi di manga (fumetti giapponesi) e anime (cartoni), come pure nei protagonisti di saghe famosissime, da Harry Potter alla Famiglia Addams.

Lessinia e Giappone uniti dalla fantasia

Giovani e meno giovani, e intere famiglie si esibiranno in Lessinia a favore di scatto, in quanto le immagini realizzate da un gruppo di fotografi e artisti digitali andranno poi a comporre il calendario della manifestazione.

Dietro all’iniziativa c’è Maurizio Moroni, fotografo e artista digitale, collaboratore di testate nazionali ed estere, da Mediaset alla Bbc; milanese, viaggiatore, grande conoscitore del Giappone, ma irrimediabilmente innamorato della Lessinia, in cui torna appena può, e dove ama organizzare eventi «che esulino dal classico turismo agostano».

Proprio lui ha trovato, per primo, il nesso fra questi due mondi apparentemente distantissimi: la Lessinia e il Giappone. E il nesso è la fantasia.

«Mi affascina il fatto», dice, «che i Cimbri, primi abitatori dell’altopiano lessinico, provenissero dalla stessa terra germanica che, in seguito, diede i natali anche ai fratelli Grimm, cioè i padri della favolistica occidentale moderna. Sono convinto che non sia casuale la vocazione della Lessinia a custodire e tramandare storie, ma soprattutto a mantenere viva quella capacità umana – evidentemente già propria agli antenati Cimbri – che sa riconoscere la bellezza, il mistero e l’elemento fantastico in un territorio di per sé difficile e faticoso, come la montagna».

Un movimento di ribellione

 E il Giappone cosa c’entra? «Anche il Paese del sol levante ha una solida tradizione di storie, fantasia e pure di rappresentazione, fin dai tempi lontani del teatro Kabuki, nell'epoca Edo. Travestirsi per un giorno, rappresentare un’entità, un personaggio, fingersi qualcun altro, è qualcosa che l’umanità fa fin dalle sue origini. Ma oggi, in una società ovunque sempre più spersonalizzante, ha forse ancor più valore. I ragazzi giapponesi», prosegue Moroni, «si opposero alla standardizzazione delle tipiche uniformi scolastiche vestendo i panni degli eroi che conoscevano sui fumetti, nei libri, o alla tv. Era un fenomeno nuovo, sorto negli anni ’90, non meramente “carnevalesco”. Il giornalista nipponico Takahashi Nobuyuki, vedendo che la cosa si era diffusa velocemente anche negli Stati Uniti, coniò il termine “cosplay”».

Riflette ancora Moroni: «Tutti abbiamo praticato il cosplay, pur senza esserne consci, visto che da bambini ci siamo sicuramente travestiti da un personaggio immaginario a noi caro».

Sartoria e ingegno

C’è chi, poi, porta avanti questa passione e, anzi, la trasmette ai figli, perché «è un modo sano e divertente di trascorrere il tempo con i familiari e gli amici», spiega un papà con al seguito moglie e due ragazzi (tutti i tema «Dr. Stone»). E siccome i cosplayer «puristi» creano da soli i propri abiti e accessori, ci si fa una cultura sulla sartoria, i materiali, i tipi di colla: come si costruisce un’armatura da zero?

Da lì a importare in Lessinia un’altra pratica giapponese, il passo è breve. Moroni e i cosplayer convenuti in Lessinia, tra un set fotografico e l’altro, praticano lo «shinrin yoku», tradotto come «forest bathing»: «Nella cultura nipponica, è l’immersione in un bosco, considerata una pratica di salute in grado di rinforzare mente e corpo. E anche per questa, la Lessinia, è perfetta».

Lorenza Costantino

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