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Successi per Roverè e Don Bosco

Le scuole veronesi volano alla First Lego League: in due alla finale nazionale

Successi per Roverè e Don Bosco
Roverè vola nella First Lego League (Zambaldo)

Le 7 ragazze e i 3 ragazzi di My ColLego, la squadra della scuola media di Roverè, sono stati selezionati alla finale due del Nordest di Reggio Emilia per partecipare alla finale nazionale di Rovereto dell’8 e 9 marzo che sceglierà il vincitore del concorso di robotica First Lego League 2019.

Le scuole veronesi si sono battute egregiamente perché, oltre a quella di Roverè, ha meritato la finale nazionale anche la squadra Idb Tech-No-Logic del liceo scientifico delle scienze applicate dell’istituto Don Bosco di Verona che lo scorso anno vinse il trofeo nazionale, meritandosi la trasferta internazionale a Detroit.

I progetti scientifici delle due scuole, assieme a quello di Robotica Hackbot dell’Istituto comprensivo 2 di San Giovanni Lupatoto, la cui squadra non ha avuto accesso alla finale nazionale, sono anche stati selezionati per il concorso nazionale del Miur “Oltre la robotica”, che a maggio assegnerà a Roma il premio ai primi tre progetti scelti fra i 28 di tutta la Penisola che sono stati ritenuti meritevoli.

 

Tre le prove che erano chiamati a superare: quella di robotica con la costruzione di un robot in mattoncini che in autonomia doveva portare a termine alcune missioni in un certo arco di minuti; quella scientifica, con la presentazione e la soluzione di un problema valutato da una commissione di ingegneri e da esperti del Miur e infine il “core value”, la capacità di coinvolgimento e partecipazione.

«Adesso si tratta di tornare sotto e impegnarsi a migliorare», annuncia l’insegnante di Tecnologia alla scuola di Roverè Emanuele Miliani, che è stato affiancato nel progetto dagli insegnanti Giulia Marchi per Scienze e Matematica, da Anna Bianco e Michele Zanini per Lettere e da Silvia Scibona per Arte e Immagine. Non erano in squadra con i ragazzi, ma hanno lavorato e tifato come lo fossero, gli ingegneri Csaba Grunda e Dirk Kessels, della stazione Nato Satcom F14 di Lughezzano e i fratelli Vinco del calzaturificio Gaibana di Corbiolo. Hanno realizzato l’idea dei ragazzi di una suola elettromagnetica in grado di ancorare al suolo, permettendo nello stesso tempo il movimento agli astronauti che operano in assenza di gravità. Sono stati eccellenti nell’illustrare il progetto scientifico e quello tecnico di costruzione del robot alla giuria e hanno temuto di rovinare tutto nella prova di robotica con le prime due manche assolutamente insufficienti come punteggio, ma si sono ampiamente rifatti nella terza con la tenacia e la determinazione delle due driver Giulia e Alessandra che non si sono mai scoraggiate. Il balletto molto coreografico e coinvolgente delle ragazze e il tifo cavalleresco anche nei confronti delle quadre avversarie sono state la nota in più del gruppo che ha impressionato la giuria nella valutazione complessiva.

Vittorio Zambaldo

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