La pecora Brogna nel menu Tortelloni fatti a mano

I tortelloni di Pecora Brogna FOTO AMATO

a perge» (Pecora di montagna) in cimbro, dal pastificio Arte Pastaia di San Martino Buon Albergo. «Ci siamo mossi anzitutto in collaborazione con l’associazione della pecora Brogna consultando gli allevatori associati e chiedendo quale sarebbe secondo loro il prezzo giusto per l’utilizzo che avremmo fatto della carne dei loro capi», spiega Mirta Fabris, cofondatrice del marchio. «Infatti l’intento all’origine dell’iniziativa è di preservare la biodiversità, attraverso la promozione e la valorizzazione della pecora Brogna, salvaguardando il reddito degli allevatori, ma creando lavoro anche per donne che per varie ragioni di età, di condizione sociale o di impegni familiari, vengono emarginate dal mondo del lavoro. Con questa finalità sociale ci siamo proposti di allontanarci dai processi industriali standardizzati, creando dei tortelloni fatti completamente a mano». È pertanto affidato alle donne, alle quali si garantisce dignità, corretta retribuzione e flessibilità di orari, la produzione della sfoglia di farina di grano duro e uova, tirata a mano con il mattarello, come ormai pochissimi sanno fare. Il ripieno è composto esclusivamente di carne di pecora Brogna e ricotta per amalgamarlo. «Non è una scelta di convenienza, indubbiamente», riconosce Fabris, «ma di recupero di sapori e saperi tradizionali, che coinvolge una filiera corta tipicamente locale e nei nostri intenti anche solidale». Il prodotto si trova per ora in alcune gastronomie, nei ristoranti che promuovano la carne di pecora nei loro menù o può essere richiesto direttamente sul sito www.oobaperge.it. • (...)

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