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Nevicate

La neve «marzolina» imbianca la Lessinia: «Bilancio positivo per la stagione»

Sopra i 1.500 metri, una media di nuovi 15 centimetri di manto bianco si è depositata a terra
San Giorgio imbiancata
San Giorgio imbiancata
Neve a San Giorgio (foto Costantino)

La neve «marzolina» regala un’estensione dell’inverno sulle cime. In Lessinia, sopra i 1.500 metri, una media di nuovi 15 centimetri di manto bianco si è depositata a terra, rimpinguando lo strato già presente. Piste da sci aperte a oltranza, quindi, al Centro fondo di Malga San Giorgio; almeno finché le basse temperature impediranno lo scioglimento. E per adesso, così è.

 

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«Qui è ancora inverno», esclama Elio Venturelli, responsabile del Centro fondo. «Grazie alla perturbazione di metà settimana, seguita a quella di domenica, abbiamo ottenuto un’ulteriore quindicina di centimetri. Il termometro si mantiene sotto lo zero, quindi al momento la neve rimane». «Piuttosto, è il vento che ha fatto i “capricci”», continua Venturelli. «Basti pensare che mercoledì sera, sul monte Tomba, le raffiche hanno raggiunto i novanta chilometri orari. Quindi noi siamo già operativi e stiamo battendo le piste, cercando di sistemare quello che è arrivato e che le forti folate hanno sparpagliato. Infatti», aggiunge, «ci sono zone dove il terreno è quasi scoperto e zone dove lo spessore accumulato è di oltre mezzo metro».

 

Un bilancio positivo per la stagione

E nonostante la neve, negli ultimi decenni, sia una materia prima sempre più «rara», a San Giorgio si stila già un bilancio favorevole di questa stagione sciistica 2022/2023. Era iniziata a fine novembre, con un paio di settimane d’anticipo rispetto all’avvio consueto, ed è continuata pressoché ininterrotta nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio, tolta una decina di giorni a cavallo dell’Epifania.

«Il sogno è di poter proseguire fino alla terza settimana di marzo; o addirittura fino a fine mese», confida Venturelli. «In qualche annata eccezionale, siamo arrivati persino ai primi giorni di aprile. Ma a quel punto la differenza la fanno le temperature, non solo la presenza o meno di neve». Nel frattempo, la montagna serba il suo tesoretto bianco, preziosissimo serbatoio idrico per i mesi caldi e siccitosi che ci aspettano.

Lorenza Costantino

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