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«Impossibile inserire
anche il monte Pastello»

Il tema dell’inserimento del monte Pastello nel perimetro del Parco naturale regionale della Lessinia, come suggerito dal sindaco Mirco Frapporti, è stato oggetto di un incontro promosso dalla lista civica di minoranza Comunità Fumanese, con relatori i consiglieri regionali Stefano Valdegamberi e Sergio Berlato, gli autori dell’emendamento nel quale si prevede che la Regione, nella legge di revisione dei parchi, introduca, su proposta degli enti locali, zone pre-parco o contigue, all’interno del perimetro parco (zone sempre di tutela, ma con vincoli minori, in particolare con la possibilità di cacciare per i residenti). Dalla relazione di entrambi è emerso che l’ipotesi di inserire il Pastello nel Parco della Lessinia, percorrendo questa strada non è possibile. Berlato e Valdegamberi hanno messo in evidenza come tutti i parchi italiani si sorreggano grazie a finanziamenti pubblici, a fronte dei quali non si è registrato alcun riscontro positivo sul territorio in termini ambientali, economici e di benessere. «Per gli abitanti che ci vivono, la natura è già dentro e fuori l’uomo, l’ambiente è già rapporto di conoscenza e di rispetto degli equilibri, ed è già ecosistema, in cui l’uomo è inserito in armonia e non in contrasto. Chiudere sotto una campana di vetro l’ambiente, pensando che in quel modo di proteggerlo è un errore scientificamente dimostrato», hanno ribadito i relatori. Le testimonianze in sala da parte di persone che già risiedono nei Comuni del Parco hanno confermato che «nulla è migliorato in campo ambientale, ma si è aggiunta tanta burocrazia superflua, anche per svolgere piccoli lavori di manutenzione, tanto da far desistere le persone dall’intervenire, con conseguente degrado ambientale». «Siamo orgogliosi di essere portatori di una cultura antica, ben radicata nella gente, che ritornano a esprimersi nel mondo contemporaneo come un unico filo conduttore, nelle attività e nelle passioni più genuine, rifiutando i modelli consumistici generalizzati e massificati che vogliono le nostre radici racchiuse in un vaso di burocrazia», concludono gli organizzatori di Comunità Fumanese. V.Z.

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