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Bosco Chiesanuova

I volontari col «tabar» portano i pandori agli anziani di frazioni e contrade

Pandori agli anziani di Bosco Chiesanuova (foto Costantino)

Bosco Chiesanuova ha un vasto territorio frammentato in un centinaio tra frazioni e contradine, a oltre mille metri di quota. Ciascuna di queste è stata battuta, nei giorni scorsi, da volontari avvolti nel tradizionale "tabàr" nero dei vecchi montanari, con il "derlo" sulle spalle, la tipica gerla lessinica, per recare un pandoro, gli auguri e quattro chiacchiere amichevoli a quattrocento anziani del territorio, di cui molti soli.

L’amministrazione del sindaco Melotti ha confermato l’ormai tradizionale consegna del pandoro agli anziani del territorio, come racconta l’assessora al Sociale, Lorenza Corradi: «L’iniziativa nacque in occasione del Natale 2020, per far sentire l’affetto e la vicinanza dell’amministrazione e dell’intera comunità alle persone anziane che vivevano da sole in un periodo terribile com’è stato quello della pandemia. Oggi proseguiamo, poiché nel nostro territorio, vasto e frammentato, non mancano i nonni che restano da soli durante le festività. Raggiungerli con un pandoro e scambiare con loro due parole, così come mettere a disposizione, ogni mercoledì pomeriggio, la sala delle associazioni affinché trascorrano del tempo in compagnia, è un messaggio per dire che teniamo molto a ciascuno di loro».

Sono stati circa 400 i pandori consegnati insieme ad un messaggio augurale dell’amministrazione e a un piccolo segno da parte di don Lucio Benedetti, parroco di Bosco Chiesanuova. A portarli nelle case, come simbolo di pace e speranza, come gli altri anni, i volontari della Pro loco di Corbiolo e Valdiporro, il gruppo Alpini di Bosco e i volontari nei tradizionali abiti cimbri.
Accolta da un fragoroso applauso, la consegna alla Casa di riposo del Capoluogo, dove i volontari sono stati ripagati dalla commozione e dai dolci sorrisi degli ospiti che hanno particolarmente apprezzato la visita.
 

Lorenza Costantino

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