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la riscoperta dell'altopiano

La Lessinia punta al turismo di massa: estate boom e San Giorgio rinasce

I sindaci di Bosco ed Erbezzo confermano l’ottima stagione: «Tutti soddisfatti e nei fine settimana c’è l’assalto». E prosegue il «restyling» del comprensorio di Malga San Giorgio
Escursionisti su un sentiero della Lessinia, territorio a ridosso della città e riscoperto dopo i «lockdown» per il Covid
Escursionisti su un sentiero della Lessinia, territorio a ridosso della città e riscoperto dopo i «lockdown» per il Covid
Escursionisti su un sentiero della Lessinia, territorio a ridosso della città e riscoperto dopo i «lockdown» per il Covid
Escursionisti su un sentiero della Lessinia, territorio a ridosso della città e riscoperto dopo i «lockdown» per il Covid

La riscoperta turistica della Lessinia, scoppiata dopo il Covid, non solo tiene, ma inizia ad allungarsi verso stagioni come l'autunno e l'inverno. Di contro, permangono alcuni limiti oggettivi, come il numero ridotto di posti letto, che al momento impedisce di aumentare la ricettività, nonostante le crescenti richieste.

Sul finire di un'estate «nel complesso molto soddisfacente» per afflusso di visitatori, a detta degli amministratori locali e degli operatori del settore, l'altopiano veronese guarda al proprio futuro e cerca di immaginarsi nella sua nuova veste di località attrattiva, oltre il classico turismo «mordi e fuggi» del week-end e quello storico delle seconde case.

Sul «come» realizzare il cambio di passo, però, le idee divergono. C'è chi pensa che la Lessinia abbia bisogno di grandi attrazioni per attirare un'ampia platea di visitatori; c'è chi viceversa crede che natura, storia e tradizioni, unite alle proposte di buona tavola, sport e svago già presenti, siano un più che valido richiamo, semmai da rinforzare con una rete ricettiva meglio organizzata.

Territorio

Per cominciare, il riscontro dal territorio sull'estate quasi conclusa: «Il mese di luglio non è stato straordinario, in quanto a presenze turistiche, per una serie di ragioni, fra cui il meteo instabile. Agosto invece è andato davvero bene, uno dei migliori degli ultimi anni», commenta il sindaco di Bosco Chiesanuova, Claudio Melotti. «Il Film festival della Lessinia, in centro paese, ha avuto un gran numero di spettatori. Anche in questi primi week-end di settembre i turisti riempiono le strutture ricettive», elenca.

Afferma il sindaco di Erbezzo, Lucio Campedelli: «Gli operatori turistici con cui parlo sono molto contenti. Nei fine settimana assistiamo a una sorta di assalto, con migliaia di persone. E talvolta abbiamo qualche problema di servizi carenti, perché ci sono più turisti di quanti il nostro territorio sia attrezzato ad accogliere».

Una cartina tornasole è il nuovo portale «Affitti Lessinia», che in circa otto mesi di vita ha totalizzato 80mila accessi. Effettuati da aspiranti visitatori non solo per il periodo estivo: «Le persone stanno scoprendo il turismo invernale sull'altopiano; ci arrivano prenotazioni, per esempio, per 15 giorni in dicembre», spiega la responsabile, Martina Vinco.

San Giorgio

Nel quadro di un ampliamento dell'offerta ricettiva, prosegue il «restyling» del comprensorio di Malga San Giorgio: con la ristrutturazione dei condomini in chiave di risparmio energetico attraverso impianti fotovoltaici, solari e geotermici, il recupero della seggiovia e il rinnovo del rifugio Gaibana, uno dei più alti della Lessinia.

«Il cantiere sta procedendo bene, pur con qualche ritardo», spiega l'imprenditore Renato Canteri, amministratore di Novatek, il quale nel 2018 rilevò all'asta gli impianti di risalita e il rifugio dalla fallita Nuova Lessinia Spa. «Per la primavera del 2025 l'intero progetto sarà compiuto. Entro la fine di quest'anno saranno terminati i condomini; a marzo-aprile partiremo con il recupero della seggiovia e infine ci concentreremo sul rifugio», riepiloga.

Progetti

La visione di Canteri è sempre stata tesa verso un «San Giorgio a emissioni zero» che richiami un turismo green, interessato a «un territorio che non ha bisogno di grandi attrazioni, perché ha già tantissimo da offrire a livello naturale».

Solo questo, in presenza delle necessarie strutture, «ci porterà a decuplicare l'afflusso di visitatori a San Giorgio, che oggi è di 30mila persone all'anno». Prosegue: «Parlavo, poco tempo fa, con Francesco Sauro, il quale mi ricordava, per esempio, il grande patrimonio di grotte della Lessinia. Abbiamo la Valle delle Sfingi a Camposilvano, percorsi della Grande Guerra, per non parlare del paesaggio unico, pascoli, boschi, montagne, e del repertorio di tradizioni e della cucina tipica...».

«Alla Lessinia non mancano attrazioni, infatti il boom iniziato con il Covid non accenna a sgonfiarsi; c'è però bisogno di professionisti del turismo e strutture. A San Giorgio, ci stiamo concentrando sull'identificazione del luogo adatto a realizzare il maggior numero di posti letto, prenotabili anche solo per una notte», aggiunge Canteri. «Pensiamo a trasformare uno dei condomini in “apparthotel" con reception».

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Lorenza Costantino

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