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Il percorso per diventare associazione

I «Bacani della Lessinia»: gli allevatori diventano guardiani del territorio

Il Parco della Lessinia sostiene il percorso dei Bacani della Lessinia a diventare associazione
La riunione dei Bacani della Lessinia
La riunione dei Bacani della Lessinia
La riunione dei Bacani della Lessinia
La riunione dei Bacani della Lessinia

Si sono salutati con un arrivederci i «bacani» che si sono ritrovati nella sede del Parco della Lessinia, a Bosco Chiesanuova. La chiamata è partita dallo stesso ente, intenzionato a salvaguardare il titolo legato a una tradizione nata sui pascoli della montagna veronese per valorizzare l’impegno di chi, appunto, si è dedicato al territorio.

 

La Nobile Compagnia dei Lessini e il Bacan della Lessinia

Da quest’anno il Parco è subentrato ad alcune funzioni in capo alla Comunità montana, ora in liquidazione. Tra queste, la gestione della «Nobile Compagnia dei Lessini» e il titolo di «Bacan della Lessinia».

Nel tempo, sono state 180 le persone insignite del riconoscimento durante l’annuale Festa della Podesteria: amministratori ma soprattutto allevatori e gente delle terre alte.

«Siamo partiti da questi elenchi, che negli anni non sono stati sempre aggiornati, ma adesso abbiamo bisogno delle persone», sottolinea il presidente del Parco, Giuliano Menegazzi.

L’idea è dare un ruolo ufficiale a quest’aggregazione, creando un’associazione dotata di un proprio statuto, su volontà degli stessi «bacani» premiati negli anni. E di un’autonomia, aggiunge il presidente del Bim Adige, Franco Rancan, «che permetta a questa realtà di consolidarsi e salvaguardarne la memoria».

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Percorso condiviso e portato avanti dalla consigliera dell'ente, Silvia Marcazzan: «Ho voluto fortemente prendere dalla Comunità montana questa tradizione. Vorrei portarla in risalto in modo che sia riconosciuta nel territorio, per tramandarla ai nostri figli».

L’ente mette a disposizione sede e professionalità per avviare l’iter della nascita dell’associazione della «Nobile Compagnia dei Lessini».

Incaricati di muovere i primi passi sono Francesca Musola, già direttrice del Parco, e Angelino Birtele. Fu quest’ultimo, assieme all’allora sindaco di Bosco Chiesanuova Giovanni Vincenzi, ad avere l’intuizione di creare il premio, poi sostenuta anche da Cherubino Cona con la Comunità montana. Un rituale scherzoso, con formula pronunciata in dialetto arcaico, che dagli anni Ottanta del secolo scorso ha come luogo di riferimento Malga Podesteria: lì si recava il Podestà della Serenissima Repubblica, per controllare come veniva gestito il territorio. E lì, tuttora, si ringrazia chi continua ad adoperarsi per il territorio.

Marta Bicego

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