<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Alba da brividi a Malga Malera Il termometro scende a -30,5°

La centralina meteo di Estremi di Meteo 4 alla dolina di Malga Malera di Sotto
La centralina meteo di Estremi di Meteo 4 alla dolina di Malga Malera di Sotto
La centralina meteo di Estremi di Meteo 4 alla dolina di Malga Malera di Sotto
La centralina meteo di Estremi di Meteo 4 alla dolina di Malga Malera di Sotto

Mattinata di ceneri e brividi ieri in Lessinia. All’alba della Quaresima, alle 5:55, nella dolina di Malga Malera di Sotto, a 1.528 metri sul livello del mare e a una mezz’ora di cammino da Malga San Giorgio, si sono toccati i -30.5°C, non lontani dal record di -34.9°C del 4 gennaio 2009. La rilevazione di ieri, come quella di nove anni fa, è merito dell’associazione Estremi di Meteo 4 (www.meteo4.com), che sul posto ha posizionato da anni un proprio termometro sonda. Non è record assoluto del freddo in Veneto per la giornata, perché il sito Arpav registra per la stessa notte i -35.0°C alla Dolina Campoluzzo sul Monte Lozze vicino all’Ortigara sull’Altopiano di Asiago a 1.768 metri. È però già un bel risultato, se si considera che da un po’ di anni allo dolina di Malga Malera non si toccava la soglia dei -30°C. In Lessinia potrebbe esserci per oggi un ulteriore record visto che nel tardo pomeriggio di ieri la temperatura era a -21 °C, inferiore a quella della stessa ora del giorno prima. Sui Monti Lessini, la notte fra martedì e mercoledì il termometro è sceso a -10 °C al Rifugio Primaneve sul Monte Tomba; a -8.9 a Passo Fittanze; a -5.8 a Bosco Chiesanuova e localmente di qualche grado sotto lo zero in pianura. In pratica la dolina di Malga Malera ha abbattuto la temperatura di circa 20 gradi rispetto al terreno circostante, a parità di quota altimetrica. Il fenomeno è conosciuto e studiato: accade perché nelle doline, che sono delle depressioni carsiche che si trovano frequentemente in Lessinia e sugli altipiani veneti, l’aria forma un cuscinetto freddo che si mantiene, a patto che il cielo non sia coperto, che non ci sia vento e che al suolo ci sia neve, specie se fresca, che con un’albedo (coefficiente di riflessione della luce) molto elevata permette un rapido raffreddamento del suolo. «La temperatura di ieri mattina sarebbe potuta scendere ancora di più», spiegano gli esperti di Estremi di Meteo 4, «se una sottile velatura del cielo, arrivata intorno all’una di notte, non lo avesse probabilmente impedito. Infatti a quell’ora il termometro aveva già superato i -29 gradi C, ma poi la temperatura è rimasta stabile fino alla prima mattinata, quando probabilmente il cielo si è di nuovo rasserenato, permettendo un ulteriore calo della temperatura». Il dato lo si è potuto leggere in tempo reale grazie a una nuova centralina auto alimentata con pannello solare e batterie di accumulo. La vecchia centralina, munita unicamente di un sensore, che registrava la temperatura ogni 15 minuti, aveva bisogno di una lettura manuale successiva dei dati, che impediva di fatto di conoscere le temperature in tempo reale. «Questa centralina invece trasmette i dati in tempo reale, sfruttando un sistema innovativo e praticamente unico in Italia per questo tipo di monitoraggio», aggiungono gli esperti di Estremi di Meteo 4 che hanno eseguito l’osservazione, «ed è stata installata grazie al diretto interessamento di Diego Lonardoni, direttore del Parco naturale regionale della Lessinia, che ha appoggiato il progetto». Il sistema utilizzato è l’ Aprs, la rete di comunicazione dei radioamatori: «I dati escono dalla dolina di Malga Malera attraverso un ponte radio con il ripetitore posto sulla cima del Monte Tomba e da questo inviati ai siti che li ricevono e decodificano in dati meteorologici. Sul sito di Meteo 4 i dati si possono leggere in tempo reale ed ora si può seguire in diretta la discesa della temperatura dal proprio smartphone sul divano di casa, senza doversi sobbarcare, come prima, lunghi trasferimenti e avere i dati con giorni di ritardo. •

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti