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La mappa dei contagi

Tornano i focolai nelle case di riposo. I dati Comune per Comune

di Maria Vittoria Adami

Attenzione. È la parola d’ordine. I contagi alla variante estiva del virus aumentano. Lo stesso - anche se non con la stessa incidenza - fanno i ricoveri negli ospedali. I sintomi non sono gravi, tuttavia si resta in allerta. Lo fanno i 98 sindaci veronesi che insieme dialogano e si scambiano report sulla situazione di giorno in giorno. Ma lo fanno anche i dirigenti delle case di riposo. Nella settantina di strutture per anziani, infatti, tra città e provincia, si riaccendono focolai.

Il numero più alto di positivi nelle residenze, esclusa Verona (36 ospiti contagiati), si rileva per ora a San Giovanni Lupatoto e a Villafranca, dove sono in entrambi i casi 24 gli anziani positivi. Sono una ventina a Cerea. Tra la dozzina e la quindicina a Cazzano di Tramigna, Isola della Scala e Legnago. Sui complessivi 5.317 ospiti delle case di riposo, i positivi sono 218 di cui otto ricoverati per covid in ospedale. Sessanta, invece, gli operatori.

 

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«Dall’ultimo monitoraggio», spiega il dirigente dei servizi sociali dell’Ulss9, Raffaele Grottola, «si evidenziano diversi focolai. La situazione non è preoccupante. Si tratta di persone con sintomi lievi. Anche gli otto ricoverati sono tutti in area non critica». Si resta in allerta, insomma. «Qualche struttura», conclude Grottola, «ha già comunicato ai familiari che applicherà delle restrizioni, reintroducendo le visite in spazi comuni e comunque con distanziamento e mascherine».

 

 

Si naviga a vista, insomma, ma pronti per rimettersi in difesa qualora la situazione lo richiedesse, come spiega Gianluigi Mazzi, sindaco di Sona e presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss9. «L’attuale preoccupa ora è quella di monitorare ogni giorno i report. Ci è stato detto, però, che la situazione potrebbe peggiorare». Ieri erano oltre 14.500 i positivi tra Verona e provincia, con un aumento di circa 600 casi in un giorno. I Comuni più popolosi sono anche quelli che registrano il maggior numero di positivi: Verona 3.860, Villafranca 587 (su 33mila abitanti), Legnago 440 (su 25mila abitanti), San Giovanni Lupatoto 408 (su 25mila), Pescantina 362 (su 17mila), Bussolengo 332 (su 20mila). Ma se si guarda, invece, al tasso di positivi per mille abitanti - la media veronese è di 150 - spicca il dato di Palù con un’incidenza di 310. Hanno oltre 200 punti anche Angiari, Bevilacqua, Casaleone, Castagnaro, Ronco all’Adige, Roveredo di Guà, Sanguinetto, Cazzano di Tramigna, Pescantina e Valeggio sul Mincio. Villafranca ha un tasso di 176 e Verona di 148.

«L’aumento dei contagi ci preoccupa», continua Mazzi, «anche se va di pari passo con un numero non elevato di ricoveri e una convivenza con sintomi non impattanti. C’è più consapevolezza nei comportamenti anche tra i cittadini, tuttavia restiamo in allerta e continuiamo a consigliare l’uso delle mascherine e a evitare i luoghi affollati. Per ora non prevediamo altre misure». Tra le evidenze che registrano i sindaci, anche la gestione fai-da-te del covid: «Sono moltissimi cittadini che non si fanno il tampone e e vivono il covid a casa. Forse si respira anche una sfiducia in chi, con tre dosi di vaccino, pensava di aver risolto. Ma occorre continuare ad affrontare la situazione non superficialmente». •.

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