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La storia

Fuggini è l’uomo della musica: «Da piccolo feci lo sciopero della fame per un pianoforte»

Federico Fuggini, di San Giovanni Lupatoto, Pianista e tastierista, insegnante di musica, organizzatore di eventi musicali, fondatore e direttore della scuola di musica
Federico Fuggini al pianoforte
Federico Fuggini al pianoforte
Federico Fuggini al pianoforte
Federico Fuggini al pianoforte

Pianista e tastierista, insegnante di musica, organizzatore di eventi musicali, fondatore e direttore della scuola di musica, ricercatore storico sempre nell’ambito. Federico Fuggini, a San Giovanni Lupatoto, è la musica.

Diplomato in pianoforte al Conservatorio di Mantova, laurea al Dams di Bologna, Federico ha 57 anni, è sposato con Maria Cristina Ruffoli dalla quale ha avuto una figlia di nome Michelle, a testimonianza della sua grande passione per i Beatles.

Dai Beatles a Mozart

Fuggini fa il maestro alla primaria e nelle sue classi tutti i bambini conoscono la musica, dei Beatles e di Mozart. Che la sua sia una grande passione, la vocazione di una vita, lo chiarisce già questo aneddoto. «Il mio primo pianoforte lo ottenni da bambino, dopo una settimana di sciopero della fame», racconta Fuggini. E quella fu anche l’occasione della sua prima esibizione: «I facchini che lo portarono in casa mi chiesero chi lo avrebbe dovuto suonare. I miei primi spettatori furono loro». I lupatotini lo conoscono perché assistono alle sue presentazioni degli appuntamenti dei «Concerti aperitivo», o come direttore del Polo musicale Riccarda Castellani. 

«La rassegna dei concerti l’ho proposta io all’allora vice sindaco Igino Maggiotto nel 1998 e da allora la organizzo sempre», dice Fuggini. «Il polo musicale l’ho fondato nel 1988, oggi si trova in via Monte Pastello, e si può dire che abbia condotto migliaia di giovani ad avvicinarsi alla musica. Lo scorso anno è stato frequentato da circa 400 musicisti o studenti».

Musicista a due facce

Quella classica di pianista capace, ad esempio, di vincere il primo premio al concorso internazionale di Spoleto suonando assieme a Loredana Ferriano e Paolo Savio nel trio Six Hands The City. E c’è quella del tastierista rockettaro che spazia dal rock al blues all’ambient music, uno dei pianisti più eclettici del panorama veronese.

Tra le altre cose, ha accompagnato numerose rassegne di cinema muto e collabora con registi di cortometraggi e compagnie teatrali. Accompagna stabilmente il coro Alicanto di Verona.

Ha poi pubblicato una decina di cd di diverso contenuto e non si è sottratto all’esperienza di ricercatore storico pubblicando i saggi «Marco Marcelliano Marcello», librettista di San Giovanni Lupatoto, attivo a inizio Ottocento, e «1542 piccoli misteri». 

Il pianoforte di Paul McCartney

L’emozione più forte vissuta da musicista? «L’ho provata forse nel 2019 quando a Liverpool ho suonato il piano nella casa nativa di Paul McCartney ma una bella scossa interna l’ho avuta anche nell’ultimo mio concerto dedicato alla trilogia di Rick Wakeman», confessa. 

La ricetta indispensabile per affrontare il mondo della musica secondo Fuggini: «La curiosità artistica, una buona dose di umiltà, perché c’è sempre qualcuno che suona meglio di te, e la sensibilità, per cercare di emozionare anche gli altri, tutte al 33 per cento». E 1’1% che manca? «Una dose di sana follia».

Gli altri amori

A pari merito ci sono le moto, in particolare le mitiche Harley Davidson. In garage ne ha una bianca con cui scorrazza, bardato da perfetto biker, fra San Giovanni Lupatoto, Verona e dintorni. Il perché del bianco? «Perché nera ce l’hanno tutti», risponde deciso Fuggini.

 

Renzo Gastaldo

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