Un anno per mettere da parte affetti e nostalgie e capire da che parte voler stare per il bene comune. È un compito non facile quello che i sindaci hanno affidato ai cittadini di Rizza, frazione divisa tra Verona, Villafranca e Castel d’Azzano, ieri sera, alla riunione pubblica «Ri-disegniamo il futuro», al campo sportivo della parrocchia. Alla serata, con oltre 150 cittadini salutati dal parroco don Simone Borchia, hanno partecipato i tre sindaci di Verona, Federico Sboarina, di Villafranca, Roberto Dall’Oca, e di Castel d’Azzano, Antonello Panuccio.
Gli amministratori, stando alla difficoltà storica e cronica di gestire il paese che risponde a tre enti e altrettanti bilanci comunali e programmazioni, hanno rilanciato il percorso referendario per far decidere ai cittadini se unificarsi sotto un unico Comune oppure no.
Ora la palla passa agli abitanti di Rizza che dovranno consultarsi tra loro, istituire un comitato fino ad arrivare a una indicazione specifica: sotto quale dei tre Comuni unificarsi. Una volta deciso questo, si passerà a un referendum con una domanda sola: «Vuoi che Rizza sia unificata sotto il Comune di...?». L’ente inserito nel quesito sarà quello deciso dai cittadini appunto. Dopo il referendum i sindaci si faranno portavoce in Regione della volontà cittadina e chiederanno la legge regionale che consenta la riperimetrazione dei confini dei Comuni.
È un iter lungo e il Comitato dovrebbe esprimersi entro il 31 ottobre 2022, perché l’iter deve essere avviato entro la fine di ottobre dell’anno precedente della chiamata alle urne amministrative che sia per Villafranca sia per Castel d’Azzanno sarà nel 2023. Non è la prima volta che i sindaci tentano l’unificazione, ma la popolazione ha sempre rigettato l’iniziativa. Questa volta i tempi potrebbero essere maturi.
Leggi ancheLa Rizza, la frazione divisa fra tre comuni. Al via l'iter per provare a unificarla