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Polo logistico Il Tar annulla gli atti di Zevio

Il Comune di San Giovanni Lupatoto vince anche il secondo round nella contesa che lo vede opposto al Comune di Zevio per la realizzazione del Polo Logistico di Campagnola con i suoi 127mila metri quadrati suddivisi in un edificio ad uso logistica di 53mila mq, quasi novemila mq di parcheggio privato, seimila di parcheggio pubblico e verde per 20mila mq. Il Tribunale amministrativo regionale del Veneto infatti, dopo aver decretato nei mesi scorsi la sospensiva e respinto il ricorso delle parti interessate, ha definitivamente accolto il ricorso dell’amministrazione comunale lupatotina e annullato l’autorizzazione a costruire emessa lo scorso anno da Zevio. Nella sentenza, discussa il 13 aprile e il cui dispositivo è stato reso pubblico ieri 22, il Tar accoglie nella sostanza tutte le eccezioni sollevate da San Giovanni Lupatoto basate principalmente sul fatto che l’area in questione, pur ricadendo nel territorio di Zevio, è collocata a ridosso del confine con San Giovanni Lupatoto, essendo assai prossima a Raldon e a Pozzo. In sostanza il comune lupatotino, oltre a segnalare incongruenze sulle procedure, temeva gli effetti sul suo territorio del grande insediamento logistico (che dista quasi 10 chilometri da Zevio) con contraccolpi e criticità a livello di ambiente (inquinamento atmosferico-acustico), di infrastrutture e viabilità (l’incremento calcolato è di 1.200 veicoli al giorno, metà dei quali pesanti). Anche l’Arpav, l’agenzia regionale per la protezione ambientale, aveva lanciato un alert sugli impatti da traffico segnalando che «l’aggiunta di una ulteriore fonte di pressione va valutata attentamente». Tutti questi rilievi sono stati ritenuti degni di nota dal Tar. L’amministrazione comunale di Zevio e le ditte interessate ovviamente hanno opposto le proprie motivazioni (dal diritto di decidere per il proprio territorio alle scelte, generatrici di alti volumi di traffico, fatte da San Giovanni Lupatoto per la sua zona commerciale) ma il Tar le ha dichiarate infondate. I commenti «Ritengo che la sentenza abbia raccolto le preoccupazioni ambientali espresse dal nostro Comune», dichiara Attilio Gastaldello, sindaco di San Giovanni Lupatoto, «le vie legali, tuttavia, non sono la soluzione definitiva al problema». «È necessario che tutte le parti coinvolte trovino attraverso il dialogo una soluzione per salvaguardare l’ambiente senza pregiudicare le potenzialità di sviluppo del territorio, nell’interesse dell’ambiente e al contempo dei cittadini», conclude quindi Gastaldello. Zevio «Le motivazioni che portano il Tar ad annullare gli atti sono simili a quelle che Zevio Bene Comune riporta da mesi: uso improprio della procedura straordinaria Suap, non conformità con gli strumenti urbanistici, difetti nella valutazione degli impatti su traffico, aria e consumo di suolo», dice Enrico Righetto capogruppo di opposizione in consiglio comunale a Zevio. «L’amministrazione zeviana non ha agito per tutelare la collettività locale e quindi espone l’ente alla possibile richiesta di risarcimento danni. Zevio non merita un’amministrazione incompetente per cui la invitiamo a rassegnare le dimissioni». Prossimi passi «Ci riserviamo il tempo di esaminare la sentenza nel dettaglio in modo da poter poi assumere i provvedimenti più opportuni», replica Paola Conti, sindaca di Zevio.•.

Renzo Gastaldo

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