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San Giovanni Lupatoto

Ettore inventa un cocktail per il Papa. «Rigorosamente analcolico»

di Chiara Tajoli
Diana, barman dei record e campione del mondo, ha inserito la ricetta nel suo ultimo libro che ha spedito al Pontefice
Ettore Diana, barman dei record
Ettore Diana, barman dei record
Ettore Diana, barman dei record
Ettore Diana, barman dei record

Inventa un cocktail, rigorosamente analcolico dedicato a papa Francesco. Lo inserisce nel suo ultimo libro per barman «Seduto in quel caffè... Guardando il mondo che...» e lo spedisce al pontefice. «Con una lettera», precisa, «in cui gli ho rivelato la grande ammirazione che nutro per lui, perché lo ritengo un pontefice saggio, forte e coraggioso. Io faccio il barman e quindi gli ho donato ciò che so fare meglio: per lui ho creato un cocktail a base di tisane. Si chiama “La tisana di Papa Francesco”».

Ettore Diana, di San Giovanni Lupatoto, è il barman dei record. Ha all’attivo otto Guinness dei primati per il cocktail, il cappuccino, il tè, lo spritz, la tisana, il caffè, il mohito più grandi del mondo, oltre a quello per il caffè fatto con la moka più grande del mondo. I proventi ottenuti dagli assaggi dei suoi «Guinness» sono sempre stati devoluti in beneficenza. Oltre ad aver ottenuto riconoscimenti in Italia e all’estero, nel 2012 è diventato campione del mondo per il miglior cocktail alla sfida internazionale a Peschino e continua a girare l’Italia e ad andare all’estero per insegnare i suoi segreti. Tutti molto apprezzati.

Basti pensare che mentre si trovava a New York per una consulenza a una caffetteria di Manhattan le sue creazioni hanno suscitato l’interesse di un giornalista. Con il risultato che Diana è finito a tutta pagina sul Daily News. Ma è stato anche invitato a trasmissioni Rai e Mediaset, da Buona Domenica, a Scommettiamo che, fino a Uno Mattina.

Fermo non riesce a stare e quando non è in giro a tenere corsi di caffetteria, cocktail e mocktail (drink analcolici fatti con tisane, cioccolato, succhi di frutta, caffè, erbe aromatiche e spezie) in bar, alberghi e ristoranti, scrive libri di ricette. L’ispirazione non gli manca. Quello che ha mandato al Papa è l’ottavo libro e contiene 120 ricette di mocktail, tra cui il Camohito, un Mohito fatto con la camomilla. «Da quindici anni punto molto sui cocktail analcolici e sto diffondendo le ricette di questi drink anche negli istituti alberghieri italiani, dove faccio parecchi master. Ho anche organizzato a Torino il Grand Prix Ricola, ottavo concorso nazionale per istituti alberghieri che si terrà oggi. I ragazzi si sfideranno a colpi di mocktail. Mi piace aiutare i giovani a creare nuove proposte a base di prodotti naturali, tenendo alti il valore e la professionalità italiana nel mondo».

È dagli anni Novanta che Diana inventa ricette. «Sono stato un precursore inventando il caffè al pepe, alla cannella, al peperoncino, e altre specialità come il cappuccino che si mangia, a base di caffè servito in un peperone», racconta. Specialità che ha preparato anche a personaggi famosi, tra i quali Sabrina Ferilli, Silvio Berlusconi, Carlo Verdone, Ligabue e Michelle Hunziker.

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