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Verso le elezioni dell’ 8 e 9 giugno

Campagna elettorale, partenza lenta: finora candidati solo in 20 comuni al voto su 48

Pochi candidati, pochissime donne e a mala pena una ventina di Comuni in movimento. A due mesi dalle elezioni e a un mese dal deposito definitivo delle liste dei candidati ai consigli comunali per le amministrative 2024, dell’8 e 9 giugno, la situazione nei 48 centri veronesi (su 98) al voto è tutt’altro che definita. Quasi 240mila cittadini, infatti, a giugno dovranno votare non solo per le Europee, ma anche per scegliere il nuovo sindaco e votare i consiglieri comunali. Ma la campagna elettorale locale, a parte qualche eccezione, stenta a partire.

Qui i  comuni veronesi al voto e i candidati

Tempi lunghi

Ad aprire le danze già in ottobre era stato, battendo tutti sul tempo, Simone Tebon candidato sindaco di Legnago, centro più grande che va a elezioni e nel quale poi si è aperta una frattura nel centro destra che ha partorito più di un candidato. Dopo le scosse di assestamento la situazione nel paese in riva all’Adige sembra essere chiara, almeno per il primo turno: il Comune andrà al ballottaggio nel caso non ci fosse la maggioranza del 50 per cento più uno per un candidato. E in tal caso il centrodestra potrebbe ricompattarsi. A Legnago sono già quattro i candidati, e un quinto, Fabio Crivellente, si è ritirato. Altra nota di rilievo, il sindaco uscente Graziano Lorenzetti non è in lizza per il bis.

Più chiarezza dal centrodestra si è avuta per ora a Lavagno dove il farmacista Matteo Vanzan ha messo tutti d’accordo. C’è attesa invece a Valeggio, Negrar e Pescantina, Comuni con più di 15mila abitanti e quindi dove vigono il sistema del ballottaggio e dei simboli di partito. Qui la campagna elettorale langue: a Valeggio ci sono due candidati, a Negrar ha ufficializzato Giorgio Mancini.

 

Quote rosa e il caso di Sorgà

Di certa, c’è la difficoltà nel reperire candidati per un compito che promette responsabilità e più oneri che onori. Finora solo 20 Comuni sui 48 al voto, vede dei candidati che al momento sono 31, di cui solo sei donne: Orietta Gaiulli sindaca uscente di Peschiera; Emma Ugolini a Fumane; Alessia Segantini a Zimella, altra decana della politica; Camelia Maria Bichis a Valeggio; l’ex assessore Greta Rasoli a Sorgà dove ci sarà pure Barbara Tregnago. Proprio Sorgà potrebbe fare incetta di candidate: il sindaco uscente Christian Nuvolari ha deciso di non ricandidarsi e nell’agone elettorale potrebbe spuntare una terza donna oltre a Rasoli e Tregnago.

Le “quote rosa” potrebbero aumentare nelle prossime settimane, non fosse altro perché alcune uscenti potrebbero ricandidarsi: da Paola Arduini di Caprino a Sabrina Tramonte di Cavaion per citare quelle cui la nuova norma sul terzo mandato ha aperto la possibilità.

Bis e tris

A tamponare la carenza di candidati c’è l’idea, per diversi sindaci uscenti, di tentare il bis o il tris. Ci riprova Alessandro Gardoni, ex sindaco di Valeggio, paese commissariato per le sue dimissioni, che ha già annunciato la ricandidatura con Fratelli d’Italia. Confermano anche i sindaci uscenti Angelo Campi a Salizzole, Giovanni Dal Cero a Castelnuovo, Daniele Fraccaroli a Sanguinetto, Lorenzo Ruggeroni a Roncà. E c’è chi tenta il tris: Stefano Passarini a Costermano, Stefano Nicotra a Torri del Benaco, Nicola Martini a Erbé e Gaiulli a Peschiera, che già prima che la norma sul terzo mandato passasse aveva annunciato la ricandidatura, ma ora si trova davanti a una sfida non da poco.

Decani e ritorni storici

Tra i nuovi candidati, infatti, spuntano volti storici come quello dell’ex sindaco di Peschiera ed ex senatore Umberto Chincarini che si ricandida nell’alveo di centro destra, bacino di Gaiulli. Tra i decani torna in politica l’ex consigliere regionale Gustavo Franchetto candidato sindaco a Roncà. E ancora due ex sindaci Michele Garzon e Alessia Segantini di Veronella e Zimella.

Maria Vittoria Adami

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