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Buttapietra

Bus Atv mattutini cancellati e quelli che arrivano sono stracolmi: ritorna la protesta

Genitori di giovani abbonati protestano. Atv: «Hanno ragione, però la situazione non è cambiata: non ci sono autisti a sufficienza»
Bus Atv Ritornano le proteste per studenti lasciati a piedi
Bus Atv Ritornano le proteste per studenti lasciati a piedi
Bus Atv Ritornano le proteste per studenti lasciati a piedi
Bus Atv Ritornano le proteste per studenti lasciati a piedi

Sei cancellazioni di corse in una decina di giorni, di cui tre consecutive all’inizio di questa settimana. I disagi legati alla soppressione di autobus di linea, a causa della grave carenza di autisti dell’Atv, sono comuni a tutta la provincia. Stavolta la denuncia di pesanti disservizi arriva da Buttapietra e dintorni.

Ultimamente, l’autobus numero 41 delle 7.05, che trasporta soprattutto studenti fino a Verona, sta saltando a giorni alterni. Tanto che, come lamenta F.M., mamma di un ragazzo iscritto a un liceo cittadino, «negli ultimi 10 giorni, mio figlio è rimasto a piedi sei volte, di cui tre consecutive lunedì, martedì e mercoledì. Io e mio marito siamo sempre pronti a raggiungerlo quando ci chiama e sempre si tratta di problemi legali alla mancanza del bus. Dobbiamo fare i salti mortali nel traffico di punta per arrivare in orario, lui a scuola e noi al lavoro».

Bus stracolmi, impossibile salire

Dalla stessa fermata, a quell’ora, passerebbero infatti altri tre bus numero 146, anche questi diretti tutti a Verona. «Però, arrivano dalla Bassa e quindi quando raggiungono Buttapietra già stracolmi, e spesso nemmeno si fermano. Ogni giorno, riuscire a salire è un terno al lotto», prosegue la signora.

«A settembre abbiamo sottoscritto per mio figlio un abbonamento annuale Atv al costo di 426 euro. Se l’azienda dovesse rifonderci ogni corsa soppressa, al prezzo di 3,20 euro del costo del biglietto, staremmo recuperando almeno una parte dei soldi spesi. Invece a fronte dei nostri reclami, Atv si giustifica con una risposta standardizzata. Tanto poi le famiglie devono pur trovare un modo per mandare comunque i figli a scuola». Ma del resto, come replica l’azienda di trasporti, «hanno ragione, però la situazione non è cambiata: non ci sono autisti a sufficienza e possiamo solo cercare di tamponare l’emergenza, facendo il possibile per intervenire di volta in volta nelle situazioni più difficili». 

Lorenza Costantino

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