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Politiche agricole

Agricoltori, la protesta anche a Verona: un centinaio di trattori al Mercato Ortofrutticolo. Ed è polemica tra organizzatori

In piazza in varie città italiane, sono scesi gli agricoltori autonomi sotto la sigla del Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.). Ma gli organizzatori del presidio veronese puntualizzano: «Non abbiamo aderito al movimento, qui solo con le bandiere tricolori»
La protesta degli agricoltori veronesi al Mercato Ortofrutticolo
La protesta degli agricoltori veronesi al Mercato Ortofrutticolo
Marcia dei trattori da Isola della Scala

ore 12. «Noi siamo qui non perché abbiamo aderito alla protesta che il Cra Agricoltori traditi ha effettuato ieri a livello nazionale, ma perché intendiamo portare avanti le istanze degli imprenditori agricoli, chiedendo un cambio di rotta della politica relativa al settore primario dell’Italia e dell’Unione Europea».

A fare questa affermazione è uno dei promotori del presidio che è stato creato oggi (23 gennaio) davanti a Verona Mercato, al quale partecipano coltivatori provenienti da varie province del Veneto. Si tratta di Giorgio Bissoli, agricoltore di Cerea già noto per le sue battaglie in ambito agricolo, nelle quali non ha mai mancato di attaccare le associazioni di categoria.

«Noi siamo qui solo con le bandiere tricolori», rimarca Bissoli. La manifestazione di Verona era stata inserita nel cartellone delle iniziative promosse dal Cra e ieri Danilo Calvani, il promotore del movimento nazionale, spiegava che questo era avvenuto dopo che Bissoli lo aveva chiamato.

In ogni caso, in questi momenti i rappresentanti dei partecipanti al presidio sono in Prefettura, dove stanno spiegando, in un incontro formale, le loro ragioni. Essi chiedono una legge sui costi di produzione, misure a tutela dei prodotti italiani, contributi per le aziende e modifiche delle norme europee green.

Un centinaio di trattori al Quadrante Europa

ORE 11.33. Il corteo con circa un centinaio di trattori è arrivato al Quadrante Europa, per manifestare davanti a Verona Mercato. L'iniziativa è promossa dagli agricoltori autonomi, sotto la sigla del "Comitato degli Agricoltori Traditi" (C.R.A.) che già ieri è sceso in piazza in alcune città italiane, allargando la protesta avviata le scorse settimane in Germania, Francia e Romania.

Gli agricoltori, arrivati anche da altre città venete e da Brescia, manifestano a difesa dell'agricoltura e dei territori, del lavoro e delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati, le banche, le grandi confederazioni agricole. Nel mirino la carne coltivata, le farine d'insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni. Una delegazione di agricoltori incontrerà il prefetto di Verona, Demetrio Martino. I manifestanti al mercato ortofrutticolo sono tenuti sotto stretto controllo da parte delle Forze dell'ordine

 

Anche Verona la protesta

ORE 9.45. Germania, Francia, Romania e ora anche Italia. E Verona. Si allarga la protesta degli agricoltori contro le politiche agricole dell'Europa e le scelte dei governi, ma anche contro la carne coltivata, le farine d'insetti, le tasse, il gasolio, la svendita dei terreni.

In piazza in varie città italiane, sono scesi gli agricoltori autonomi sotto la sigla del Comitato degli Agricoltori Traditi (C.R.A.). Manifestano a difesa dell'agricoltura e dei territori, del lavoro e delle piccole imprese e contro le importazioni, i sindacati, le banche, le grandi Confederazioni agricole.

A Verona la manifestazione è in programma oggi (23 gennaio) e domani con l'arrivo dei trattori al mercato ortofrutticolo di  via Sommacampagna. E la processione dei mezzi è passata questa mattina da Isola della Scala e da Villafranca.

Marcia dei trattori da Isola della Scala
Marcia dei trattori da Isola della Scala

Lollobrigida a Bruxelles

Questo mentre a Bruxelles, l'Italia, con il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, gioca da mesi una partita istituzionale contro la carne coltivata, cavallo di battaglia lanciato dalla Coldiretti con una petizione sottoscritta da oltre due milioni di persone. Battaglia che oggi ha incassato l'apertura di un'asse Roma, Parigi e Vienna, attraverso una nota congiunta inviata all'Ue e sostenuta da altri 9 Paesi, oggi in discussione al Consiglio Agricoltura a Bruxelles.

Anche se, fa sapere la Commissione, non è stata ancora ricevuta "alcuna domanda di autorizzazione, ai sensi della legislazione sui nuovi alimenti". E se una domanda di autorizzazione dovesse essere presentata, "sarà l'Efsa a valutare". Anche gli agricoltori autonomi oggi in piazza se la prendono con i nuovi alimenti. Ma non solo.

Mobilitazioni in tutta Italia

«Agricoltori dal 22 gennaio in strada a oltranza», si legge sulla pagina Facebook del comitato con mobilitazioni a Frosinone, Latina, Torino, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta e Napoli, ma anche in varie città dell'Umbria, della Sicilia e della Puglia. Nel Lazio, a Viterbo, una trentina di trattori provenienti da tutte le zone della Tuscia hanno paralizzato la via Cassia.

A Bologna oltre 200 mezzi hanno reso difficile la mobilità e una delegazione di 4 trattori si è diretta fin sotto la Regione. Tra i manifestanti anche figure note dell'area complottista e no vax. A Pescara 300 in piazza contro i diktat delle multinazionali a Grosseto nel mirino l'Ue e i campi incolti. "Traditi dall'Europa", "L'agricoltura sta morendo", "Agricoltori e consumatori vittime della guerra dei prezzi", "Sveglia!" si legge sugli striscioni.

Le rivendicazioni

Alla guida c'è Danilo Calvani, ex leader del Movimento 9 dicembre-Forconi, ora a capo degli Agricoltori Traditi. "Siamo al disastro, tasse, accordi internazionali anche bilaterali con Paesi che permettono di portare qui merci a pezzi stracciati, ci stanno uccidendo e non abbiamo più rappresentanze sindacali". "Le grandi confederazioni agricole ci hanno tradito - aggiunge amareggiato. Poi avverte: "Anche i consumatori avranno un danno, perché non mangeranno prodotti italiani. Siamo allo stremo: si rischia una gravissima crisi alimentare a meno che non cominceremo a mangiare cavallette, vermi e carne sintetica. Qui ci vogliono portare".

Nel documento all'Ue, redatto dalle delegazioni italiana, francese e austriaca e sostenuta da quelle di Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia, i Paesi chiedono che, "prima di qualsiasi autorizzazione" al commercio, la Commissione europea lanci "una vera e propria consultazione pubblica sulla carne coltivata in laboratorio" e conduca una "valutazione d'impatto completa e basata sui fatti". Inoltre i prodotti a base di cellule "non potranno mai essere definiti carne".

La sfida di Coldiretti

Tanto più che Coldiretti lancia una nuova sfida chiedendo che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione "non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico" ribadendo l'impegno "a costruire con le altre grandi Organizzazioni agricole in Europa una mobilitazione a Bruxelles" per cambiare le politiche dell'Unione Europea, dallo stop alle importazioni di cibi extracomunitari senza controllo sul piano sanitario e ambientale ad una Pac che tuteli il reddito e accompagni la crescita delle imprese agricole fino al no ai cibi a base cellulare.

Luca Fiorin

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