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Turismo inclusivo

Tutti in bici sul Garda con Rebike: il lago accessibile alla disabilità

Iniziativa promossa da Verona Garda Bike e Remoove
Laura Turri e Mattia Bonanome (foto Madinelli)
Laura Turri e Mattia Bonanome (foto Madinelli)
Laura Turri e Mattia Bonanome (foto Madinelli)
Laura Turri e Mattia Bonanome (foto Madinelli)

Una pedalata assistita e accessibile nei territori di Cavaion, Bardolino, Lazise e Pastrengo. Per far scoprire a tutti, ma veramente tutti, in sella a biciclette assistite o mezzi innovativi utilizzabili da persone con disabilità, le bellezze e opportunità di visita del territorio gardesano. Ponendo l'attenzione, allo stesso tempo, sulla fruibilità effettiva dei percorsi ciclistici già disponibili e tabellati su strade secondarie di un'ampia zona tra lago ed entroterra.

Si tratta della pedalata Rebike promossa e organizzata per il prossimo 19 maggio dalla rete d'impresa Verona Garda Bike in collaborazione con Remoove srl: un gruppo di persone diverse per età, esigenze e fragilità, percorrerà un itinerario di circa 20 chilometri ricavato dal più ampio percorso "Celeste del Garda bike tour", (98 chilometri totali e 13 comuni collegati), facendo alcune tappe conoscitive, gastronomiche e culturali.

L'iniziativa del 19 maggio e l'intero progetto per un territorio turistico accessibile sono stati presentati stamattina nella sede di Confindustria Verona, in città, dalla presidente di Verona Garda Bike Laura Turri e dal Co fondatore e Ceo di Remoove, Mattia Bonanome. «La rete Verona Garda Bike è nata nel 2012 e riunisce sette aziende in diversi settori e business, dalla natura alla cultura fino all'enogastronomia», spiega Turri. «I progetti sono stato molti, in questi anni, e ora scendiamo in pista con Rebike per calare nel territorio il tema del turismo accessibile, rivolto a persone con diverse abilità o difficoltà motorie». Bonanome sottolinea quanto sia elevata la domanda di turismo inclusivo, in Italia, in Europa e nel mondo: «Eppure ancora mancano o sono insufficienti le informazioni sull'accessibilità tali da attirare questo bacino potenziale di viaggiatori. Rendere più accessibile e inclusiva l'area gardesana», conclude, «può migliorare il business ma è anche un'opportunità sociale». 

Camilla Madinelli

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