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FENOMENI ANOMALI

La tromba d’aria sul lago a 220 chilometri orari, il meteorologo: «Evento davvero raro»

Tra le cause del fenomeno di giovedì mattina, l'aumento di calore negli strati bassi
La tromba d'aria sul Garda

Un evento tanto raro quanto spettacolare. Per lo meno sulla superficie del lago, dove una tromba d’aria come quella di giovedì mattina non si era davvero mai verificata a memoria d’uomo, tanto meno alle 8 del mattino. Anche perché fenomeni come questo si verificano solitamente sulla terraferma e in genere nel pomeriggio, quando il contrasto tra il caldo del suolo e l’aria fredda in quota è più forte. Il fenomeno della tromba d’aria (chiamata tornado in Nord America) è associato quasi esclusivamente ad una supercella temporalesca, quindi all’avanzamento di un temporale particolarmente organizzato e di tipo frontale, accompagnato cioè dall’ingresso di un fronte d’aria fredda in quota, meglio se su un suolo surriscaldato dal calore del giorno.

 

La proboscide scura

Consiste in una proboscide scura che dalla base della nube temporalesca si porta verso terra aspirando tutto ciò che trova. A generare il caratteristico mulinello è il contrasto fra masse d’aria di diversa tipologia che la colonna d’aria si trova improvvisamente a supportare: da una parte l’aria calda e umida delle correnti ascensionali, dall’altra quella fredda e pesante del fronte che si riversa al suolo poco prima del temporale, invorticandosi.

 

Venti tra i 150 e i 220 km. orari

La turbolenza tra le due masse d’aria genera così un vortice di altezza variabile, in lento movimento e capace di durare anche diversi minuti. Al suo interno e nelle immediate vicinanze i venti ruotano fra i 150 e i 220 chilometri orari, ma nei tornado delle pianure americane superano talvolta i 350. Il vortice diventa scuro per la grande quantità di terra e detriti aspirati. La particolarità dell’episodio di Peschiera sta nell’orario e soprattutto nella posizione, poiché la superficie del Garda non fornisce solitamente alla colonna d’aria la turbolenza sufficiente; alle 8 del mattino le correnti ascensionali erano poi minime o assenti. L’evento è stato quindi più unico che raro.

La tromba d’aria è spesso confusa con le pesanti raffiche di vento che accompagnano i nubifragi (i downburst, non meno distruttivi). In realtà il fenomeno deve essere pienamente visibile. La Valpadana è senza subbio una delle aree d’Europa più soggette a questo tipo di fenomeni, soprattutto quella orientale, assieme al centro del Salento. Famosi i due episodi di Roncolevà di Trevenzuolo e di Roncà il 29 agosto del 2020, classificati come eventi «F2» nella scala compresa fra 0 e 5.

 

Frequenza in aumento

Per effetto della maggiore disponibilità di calore nei bassi strati dell’atmosfera, nel quinquennio 2017-2021 la frequenza delle trombe d’aria è certamente aumentata passando da bassa a moderata e dovrebbe ulteriormente aumentare nei prossimi anni fino a raggiungere una frequenza elevata nel 2050.

Alessandro Azzoni

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