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I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Punte di quasi 26 gradi: l’acqua del lago mai così calda

I livelli del lago di Garda sono sotto osservazione ormai da settimane in questa pazza estate
I livelli del lago di Garda sono sotto osservazione ormai da settimane in questa pazza estate
I livelli del lago di Garda sono sotto osservazione ormai da settimane in questa pazza estate
I livelli del lago di Garda sono sotto osservazione ormai da settimane in questa pazza estate

Gli effetti dei mutamenti climatici anche nel contesto gardesano delineano un quadro di cambiamento purtroppo già in atto che determina anche e soprattutto la variazione dei parametri ambientali, causando a cascata, impatti sugli aspetti ecologici, economici e sociali del bacino benacense. Uno di questi ad esempio è l’aumento della temperatura dell’acqua, nei giorni scorsi praticamente calda come nel mar dei Caraibi, oscillante in media tra i 26 e i 28 gradi. Secondo i dati dell’Agenzia provinciale per l’ambiente della Provincia Autonoma di Trento, non nel basso lago quindi, il 22 luglio la temperatura dell’acqua all’estremità nord del lago aveva raggiunto i 25,94 gradi.

Qualche anno fa, proprio per sviluppare una strategia comune di gestione del bacino imbrifero lacuale, una decina di partner europei provenienti oltre che dall’Italia, dall’Austria, Polonia e Ungheria aveva cooperato nel progetto Eulakes incentrato su 4 dei più importanti laghi d’Europa: Garda, Neusiedl (Austria) Balaton (Ungheria) e Charzykowskie (Polonia). In Italia sono stati coinvolti la Comunità del Garda, ente capofila, l’agenzia provinciale per la protezione ambientale di Trento, fondazione Edmun Mach ed il Cnr-Irea. Gli scenari climatici per il lago di Garda hanno delineato un quadro di cambiamento che verso la fine del secolo porterà alla variazione dei parametri ambientali con aumenti medi delle temperature in estate dai 3 ai 5 gradi e riduzioni delle precipitazioni dal 35% al 45% e, nota niente affatto marginale, il numero di giorni estivi potrebbe aumentare fino a +60% nello scenario prudenziale e in +40% in quello ottimistico.

Restando all’immediato, la breve tregua concessa da qualche temporale nei giorni scorsi ha consentito di frenare, almeno adesso, la decrescita dei livelli del lago da un paio di giorni attestati a 37 centimetri sopra lo zero idrometrico di Peschiera. Nei prossimi giorni si potrà inoltre constatare quali effetti, sempre per il lago di Garda, ha comportato il dimezzamento delle derivazioni, effettuato nella mattinata di martedì all’edificio regolatore di Salionze, quando la portata dei deflussi delle acque verso il mantovano è drasticamente diminuita da 60 metri cubi al secondo a 33. «Da parte nostra – sottolinea il segretario generale della Comunità del Garda Pielucio Ceresa – c’è cauta soddisfazione e un po’ più di ottimismo dopo questa scelta che ha contribuito ad arrestare emorragia. Posso anticipare che fino a martedì prossimo la misura rimarrà invariata a 33 metri cubi al secondo. Stiamo concertando con il Consorzio del Mincio di valutare come e quando concludere il periodo della stagione irrigua, attualmente fissato al 30 settembre». Anche in questa ottica giovedì prossimo alle 10.30 a Mantova nella sede del Cons del Mincio è prevista una conferenza stampa per fare il punto della situazione».

Luciano Scarpetta

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