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Impennata di interventi

Sul lago cinque morti in 15 giorni, disperso ancora un turista

Intervento dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera
Intervento dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera
Intervento dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera
Intervento dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera

Cinque decessi negli ultimi quindici giorni hanno portato alla ribalta della cronaca nera il Garda. In queste settimane di caldo estremo c'è stato un superlavoro anche per chi deve garantire la sicurezza in acqua, coordinare i soccorsi nei 360 chilometri di ampiezza del più grande lago d'Italia e impegnarsi a tirare fuori dai guai chi si immerge o timona barche, magari senza alcuna esperienza. Gli uomini della Guardia Costiera di Salò, agli ordini del comandante Antonello Ragadale, stanno ancora cercando il turista inglese scomparso nei pressi di Limone dopo avere salvato da morte certa il figlio adolescente.

Guardia costiera, sub dei Vigili del fuoco, Volontari del Garda stanno ancora scandagliando le acque e i fondali alla ricerca dell'uomo. I decessi Il 12 luglio a Torri era deceduto Alessandro Falamesca di 58 anni di Parona. Il 17 luglio era morto il 41 enne Alessandro Radaelli, di Lecco ma residente a Peschiera, il cui corpo è stato trovato pochi giorni fa. Il 19 luglio, poi, un barista di Limone si è tuffato nel lago e il suo corpo è stato recuperato a sei metri di profondità. Il 27 luglio, infine, un 42 enne di Desenzano è stato trovato morto sul fondale di Desenzanino dopo un bagno in notturna con un amico. Insomma, un'ecatombe che, specie quando il caldo si fa torrido, colpisce ancora di più chi cerca refrigerio e magari non conosce i pericoli del Garda.

In pochi giorni, c'è stata più della metà dei morti nel lago sia rispetto alla stagione 2019 che a quella del 2020.«Le raccomandazioni sembrano banali o scontate ma, evidentemente, non lo sono affatto», ha spiegato il comandante della Guardia Costiera Ragadale. «Bisogna essere sempre prudenti», ha ripreso, «informarsi sulle ordinanze sindacali e sulle norme regionali vigenti delle zone dove si vuole trascorrere la giornata in barca, verificare le condizioni meteo tramite siti internet dedicati, app, oggi molto attendibili, e portare sempre con sé, anche durante l'attività sportiva, uno smartphone munito di una custodia impermeabile. In più occasioni, tracciando il Gps, siamo riusciti a individuare chi era in difficoltà con estrema tempestività».

La Guardia costiera è impegnata 24 ore al giorno per garantire la sicurezza sul più grande lago italiano: regate, soccorsi, coordinamento delle motovedette, risposte alle chiamate: è un periodo molto intenso. «Le persone, per collaborare a rendere più sicuro il Garda, dovrebbero rispettare i limiti di velocità in barca che, per il Garda, sono di 20 nodi in navigazione diurna e 5 in notturna», sottolinea Ragadale. «In alcune zone, come il golfo di Salò, la velocità massima diurna è 15 nodi. Inoltre, in alcune parti del lago come nelle acque di San Felice del Benaco, sono vietate sia la navigazione con moto d'acqua che lo sci nautico e sport similari. E poi non si deve navigare nella fascia di rispetto riservata alla balneazione, che è di 300 metri dalla costa».

Qual è la situazione della navigazione da diporto? Chi è al timone si comporta correttamente o ci sono fenomeni di navigazione sottocosta, evoluzioni pericolose o altro? «Uno dei nostri compiti, oltre a quello primario del soccorso, è vigilare sulla sicurezza della navigazione», risponde Ragadale. «Per quanto riguarda la navigazione pericolosa con evoluzioni, oppure il superamento dei limiti di velocità, nonché la navigazione a motore in zone riservate alla balneazione, è ovvio che tutti coloro che violano le norme regionali vengono sanzionati dai nostri equipaggi, se viene accertato il comportamento scorretto. Le sanzioni per navigazioni nella fascia riservata alla balneazione, quelle per l'inosservanza dei limiti di velocità e per evoluzioni pericolose ad oggi risultano in linea con quelle dell'estate 2021», aggiunge.

«Quest'anno, infatti, il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, su richiesta del Reparto operativo della direzione marittima di Venezia, ha implementato il dispositivo operativo presente sul Garda con l'assegnazione di un secondo gommone veloce e una particolare moto d'acqua denominata "Rescuerunner", capace di operare anche in presenza di bassi fondali, secche o scogliere, e ha già portato soccorso a tredici diportisti in orario notturno». .

Gerardo Musuraca

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