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Sale sul Baldo per l'ultimo tramonto della stagione e si trova davanti lo «spettro di Brocken»

Maria Grazia Della Verde e lo spettro di Brocken
Maria Grazia Della Verde e lo spettro di Brocken
Maria Grazia Della Verde e lo spettro di Brocken
Maria Grazia Della Verde e lo spettro di Brocken

Le sue foto, postate sul gruppo Facebook Magica Lessinia e su quello DoloMitici, hanno ottenuto oltre 31.000 like. «Di solito ne ricevevo massimo qualche decina», spiega, «non mi sarei mai aspettata un consenso del genere».

Lei è Maria Grazia Della Verde, pensionata veronese di Santa Lucia, 71 anni, appassionata di montagna, che sul Baldo ha fatto e documentato l'incontro con lo «Spettro di Brocken»: un particolare effetto ottico (lo spieghiamo sotto nei dettagli) che permette in sostanza di vedere il proprio «fantasma».

L'avvistamento dello spettro di Brocken

«Volevo chiudere la stagione dormendo al rifugio Telegrafo», racconta Maria Grazia, «ho preso la funivia al pomeriggio da Prada fino a Costabella e ho cominciato a camminare. La mia idea era di fotografare il tramonto fra le nuvole».

Maria Grazia si porta sempre dietro la sua fedele macchina fotografica, e già poco dopo il Chierego ha dovuto utilizzarla per immortalare lo «spettro»: «I raggi arrivavano dal Lago, da Sud, e davanti a me, dentro la nebbia, verso il Valon delle Buse, è apparso». 

 

Ha continuato a camminare e lo spettro si è fatto rivedere di nuovo, più evidente, quando ha raggiunto cima Telegrafo, verso il vallone della Pettorina. «Ho una situazione impegnativa in famiglia e mi sono domandata: non è che mi stanno facendo santa?», ride.

Al rifugio Telegrafo poi ha incontrato una coppia di tedeschi che avevano assistito allo stesso fenomeno. Tornata a casa, ha postato le foto («non ne faccio di belle, ma mi piace descriverle») e il suo post è diventato così popolare da spingere addirittura gli amministratori di DoloMitici a bloccare i commenti, divenuti incontrollabili.

 

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Cos'è lo spettro di Brocken

Lo spettro di Brocken, detto anche gloria, è fenomeno prodotto dalla luce riflessa verso la sua fonte da una nuvola di goccioline d’acqua. In pratica, è un enorme ingrandimento dell’ombra proiettata dall’osservatore, quando il sole è basso, alle spalle dell'osservatore e sulla superficie delle nuvole che circondano una montagna su cui l’osservatore si trova. È così che si può ammirare una corona di luce intorno alla figura del proprio corpo.

Il nome Brocken deriva dalla vetta più alta della catena montuosa Harz, in Germania, luogo ottimale per assistere a questo effetto ottico. 

Riccardo Verzè

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