<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
FERRARA DI MONTE BALDO

Si inaugura «Il sentiero delle trincee»

di Barbara Bertasi
Lungo il cammino ripulito un baraccamento una cucina, il vecchio confine con gli Asburgo
Il sentiero conduce vicino all'orto botanico di Novezzina
Il sentiero conduce vicino all'orto botanico di Novezzina
Il sentiero conduce vicino all'orto botanico di Novezzina
Il sentiero conduce vicino all'orto botanico di Novezzina

Un cammino sui passi della storia. Si inaugura questa domenica alle 15, al Parco naturalistico scientifico di Novezzina, il sentiero delle trincee della Grande Guerra, percorso didattico che segue la linea delle trincee che, da Cavallo di Novezza, raggiunge malga Gambon attraverso Punta delle Redutte, Cima Paloni e Costa Matta.
La data della cerimonia non è stata scelta a caso: fu proprio la notte tra il 23 e il 24 maggio 1915 che segnò l'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale.
La manifestazione è inserita nel weekend La Grande Guerra sul Monte Baldo. Sarà presente l'assessore regionale uscente Massimo Giorgetti, accolto dal sindaco Paolo Rossi e da Giancarlo Zavanella, direttore della Cooperativa sociale centro di lavoro San Giovanni Calabria che gestisce Orto Botanico, Rifugio Novezzina e Osservatorio astronomico del Baldo col Circolo astrofili veronesi (Cav).
Ricorda Rossi: «Il progetto è stato realizzato dalla cooperativa e dal Comune con un contributo regionale di 73 mila euro, ricevuto grazie all'assessore Giorgetti, accedendo a un bando del Piano di sviluppo rurale 2007-2013. I lavori, iniziati nell'aprile 2014, sono finiti un mese fa».
Spiega Lorenzo Roccabruna, coordinatore del progetto: «Il percorso, che tutti gli escursionisti possono fare in circa 3 ore e mezzo, ha un dislivello variabile tra 300 e 400 metri. La partenza è a Passo di Novezza (a quota 1433), proprio davanti alla palazzina servizi della stazione sciistica invernale, zona con ampio parcheggio». Di qui il sentiero segue una traccia affiancando i resti di una trincea e arriva ad una dolina dove si osservano un baraccamento e una cucina. «Dopo circa 260 metri, la via si congiunge al bosco lungo il costone delle Redutte e, proseguendo fino a una piazzola di scambio, arriva a Punta delle Redutte (quota 1618), segnata da un cippo di marmo del 1754 che identifica il vecchio confine tra Tirolo asburgico e Repubblica Serenissima, punto molto panoramico da cui si ammira l'intera dorsale del Baldo e una parte della Valdadige». Da lì la pista segue il crinale delle trincee, da dove si staccano camminamenti che accompagnano ad osservatori militari sulla valle dell'Adige. Passando tra faggi e conifere, il tracciato tocca Cima Paloni (quota 1582), scende lungo un tratto di trincea fino alla sella che divide i Paloni da passo Costa Matta (1440), segue un crinale nel bosco fino ai pascoli sopra Malga Gambon e termina sulla strada delle Malghe che porta a Osservatorio e Orto botanico».
I lavori si sono svolti su un tracciato di sentieri e piste forestali preesistesti e comunali. «Abbiamo ripristinato i tracciati pulendo la vegetazione ed eliminando piante morte o incombenti sul percorso».
«È stato inoltre ricostruito un tratto di trincea con la tecnica dei muretti a secco», evidenzia Rossi, «e sono stati montati segnali con la mappa del percorso e pannelli didattici nei punti chiave».
Nell'ambito del progetto si è valorizzato l'orto: «È stata ad esempio costruita una carbonaia dimostrativa e, vicino al percorso per disabili, si è abbattuto un larice morto, lasciando un pezzo di fusto per favorire l'azione dei picchi», dice Roccabruna. Chiude Rossi: «Sono certo che il progetto valorizzerà la vocazione turistica, storica, naturalistica e paesaggistica del territorio di Ferrara di Monte Baldo. Il sentiero delle trincee ha anche una valenza didattica per le numerose scuole, i molti turisti e ospiti che frequentano l'orto. Mi piace ricordare che l'iniziativa permette anche di rendere omaggio e di ricordare chi ha lavorato, combattuto e sacrificato la vita per la libertà della nostra patria».

Suggerimenti