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Prada Costabella, due privati si schierano contro i lavori

La vecchia seggiovia verrà sostituita con una biposto
La vecchia seggiovia verrà sostituita con una biposto
La vecchia seggiovia verrà sostituita con una biposto
La vecchia seggiovia verrà sostituita con una biposto

Prada Costabella non avrebbe il diritto di servitù aerea su parte dei terreni dove si trovano attualmente gli impianti di risalita chiusi dall’gosto 2013. A sostenerlo sono stati due privati, proprietari di altrettanti terreni proprio nell’area dove si trova la struttura. I due cittadini, attraverso i loro avvocati, hanno inviato alla Provincia una nota in cui annunciano di opporsi alla realizzazione della nuova funivia, in quanto l’opera progettata da Atf, Azienda Trasporti Funicolari di Malcesine, «creerebbe un grave pregiudizio all’azienda che gestisce i terreni interessati, con l’indebita compressione del diritto di proprietà» dei due proprietari privati. La Provincia ha comunicato con urgenza a Prada Costabella e Atf della presa di posizione dei due proprietari. Prada Costabella, da parte sua, ha ribadito di essere titolare, in base ad uno specifico atto notarile, dei diritti di servitù perpetua di funicolare e di passaggio pedonale e carraio sui terreni attraversati dall’impianto oltre al diritto per l’esecuzione di opere. Gli uffici tecnici della Provincia sono comunque al lavoro per effettuare ulteriori verifiche per sciogliere il nodo. Prada Costabella, da parte sua, fa sapere che comunque l’intenzione è quella di arrivare a un’intesa con i privati. Ad ogni modo, almeno sulla carta, l’iter per la realizzazione del progetto da 3,6 milioni di euro – che prevede la costruzione di una nuova cestovia biposto nel primo tratto e di una seggiovia biposto, usata, nel secondo – non rischia lo stop. A sostenerlo è la stessa Provincia. Nel caso Prada e Atf non dovessero avere la disponibilità dei terreni, le società infatti potrebbero richiedere l’imposizione coattiva di servitù degli appezzamenti dei due privati in base alle disposizioni della legge regionale 21 del 2008. Nonostante quest’ultimo episodio, Matteo Pressi, consigliere provinciale con delega ai trasporti, è fiducioso su una soluzione pacifica della questione. «Auspico che si raggiunga un accordo bonario tra le società e i privati. Non c’è alcun tipo di problema sull’iter del progetto. Nella peggiore delle ipotesi si procederà appunto con l’imposizione coattiva», conferma. «Si tratta di una condizione necessaria per proseguire nella realizzazione dell’opera. Ma, ribadisco, l’intenzione e la volontà di tutti è di raggiungere un’intesa conciliante con i proprietari dei terreni». Questo nuovo e inaspettato capitolo della lunga vicenda legata alla riapertura degli impianti di Prada fatalità arriva in un momento cruciale dell’interminabile iter burocratico del progetto di Atf. Per la mattina di mercoledì, 21 febbraio, nella sede provinciale a palazzo Capuleti in via delle Franceschine, è stata infatti fissata la conferenza dei servizi decisoria sul piano della funivia di Malcesine. La conferma della data dell’incontro è stata ribadita dallo stesso Pressi, dopo la riunione tecnica in Provincia di venerdì mattina. La prossima settimana quindi gli organi competenti – tra cui la Provincia oltre alla Soprintendenza dei Beni architettonici e ambientali e altri enti – si esprimeranno in merito. Superato quest’ ultimo step, si avvicinano il fatidico momento della pubblicazione dei bandi di gara e il successivo inizio dei lavori. Nonostante il tempo continui ad assottigliarsi, gli enti rimangono fiduciosi di vedere gli impianti di risalita aperti nel 2018. Diritti di servitù a parte, la corsa verso la riapertura di Prada continua. •

Emanuele Zanini

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