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Pai, associazione bellunese contro l’autovelox «killer»

La querelle sull'autovelox di Pai travalica i confini di Verona. La delegazione di Belluno dell’Associazione nazionale dei consumatori e delle microimprese si è infatti scagliata contro lo strumento che, dal 14 agosto scorso, sta facendo strage di automobilisti che transitano nella frazione a nord di Torri. Sulla questione L'Arena aveva registrato la posizione di alcuni imprenditori locali che si sentono penalizzati e hanno protestato contro il Comune di Torri reo, secondo loro, di avere «messo l'autovelox in un luogo dov'è impossibile mantenere i 50 orari», di aver «mal segnalato l'apparecchiatura» e di «fare cassa sulla pelle dei pendolari visto che adesso traffico o turisti sulla Gardesana non ce ne sono». Sul sito www.altvelox.it l'Associazione bellunese denuncia ora quello che, a suo avviso, sarebbe un autovelox «installato in modalità assolutamente illegale, occultato e mal segnalato, impossibile da vedere». Un autovelox che l'associazione bolla come «killer». «Ribadito che il rispetto del codice della strada è un sacrosanto dovere di tutti e che la prudenza alla guida non è mai sufficiente», sottolineano dall'Associazione nazionale dei consumatori e delle microimprese, l'autovelox di Pai sarebbe stato, a loro avviso, «installato in maniera illegale poiché occultato da preesistenti infrastrutture stradali che lo rendono invisibile agli automobilisti, sopratutto durante le ore notturne». «La suprema Corte di Cassazione», sostengono da Belluno, «nella sentenza numero 22158 del 22 febbraio 2012 scrive “ ...non è consentito ai Comuni e agli enti locali utilizzare gli autovelox quale strumento volto alla remunerazione economica e alla soddisfazione delle casse degli enti locali piuttosto che alla prevenzione degli eccessi di velocità e dei conseguenti pericoli per gli utenti della strada». «L'autovelox di cui chiederemo conto al sindaco Nicotra», anticipano infine dalla Associazione, «siamo sicuri non disponga di alcuna regolare autorizzazione di legge per poter operare legalmente. Per questo la nostra associazione nazionale, tramite la propria struttura specializzata Altvelox, inoltrerà al Comune di Torri richiesta formale di esibire tutta la documentazione tecnica prevista per legge per il suo funzionamento con le garanzie tecniche per la certezza e imparzialità nelle rilevazioni metrologiche che la legge impone a tutela degli automobilisti. Ricevuta la documentazione», continuano dall’associazione, «valuteremo quali iniziative intraprendere, siano esse civili che penali, per fare cessare questo massiccio utilizzo di autovelox a spese e danno dei contribuenti». Per adesso dal municipio di Torri le bocche sono cucite. Il sindaco, Stefano Nicotra, ha fatto sapere che nei prossimi giorni risponderà a quanto è stato sollevato. •.

Gerardo Musuraca

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