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Garda

Michela Ponzani al «Marie Curie» e il «Processo alla Resistenza»

Michela Ponzani al Marie Curie di Garda
Michela Ponzani al Marie Curie di Garda
Ponzani al Marie Curie (Joppi)

L’istituto scolastico superiore “Marie Curie” di Garda ha ospitato ieri mattina, venerdì 12 aprile, la storica, saggista e conduttrice televisiva, Michela Ponzani.

Nell’aula magna, per quasi due ore, gli studenti hanno seguito con grande attenzione l’autrice che ha parlato del libro: “Processo alla Resistenza: l’eredità della guerra partigiana nella Repubblica 1945-2022” edito da Einaudi. Un lungo percorso che ha avvinto i ragazzi presenti che al termine, nonostante il tempo tiranno a disposizione per altri impegni scolastici, hanno posto più di una domanda a Ponzani.

La ricercatrice ha spiegato l’importanza delle fonti, della necessità di studiare la storia ma soprattutto di sviluppare la capacità di scavare la notizia, di non fermarsi ai primi documenti, ma di ricercare con costanza, di abbattere i pregiudizi e le narrazioni di chi spesso parla senza conoscere veramente i fatti.

Nel libro si parla di ciò che accadde ai partigiani dopo l’aprile 1945. Come vissero realmente gli anni del dopoguerra e della rinascita del Paese. Dal 1948 e fino ai primi anni Sessanta, nelle aule di giustizia della nuova Italia democratica va in scena un «Processo alla Resistenza», destinato ad avere un forte impatto mediatico. Assassini, terroristi, «colpevoli sfuggiti all’arresto».

Così la magistratura del dopoguerra, largamente compromessa col regime fascista, giudica quei partigiani che hanno combattuto una guerra clandestina per bande, tra il 1943 e il 1945. I partigiani sono stati giudicati responsabili delle rappresaglie scatenate dai nazifascisti, per non essersi consegnati al nemico. Assassini, terroristi, «colpevoli sfuggiti all'arresto».

Giudizio condiviso dalla stampa e da gran parte dell'opinione pubblica italiana, che si accompagna a una generale riabilitazione di ex fascisti e collaborazionisti della Rsi, autori di stragi e crimini contro i civili, costretti a «obbedire a ordini superiori». Attraverso carte processuali e documenti d'archivio inediti, Michela Ponzani ricostruisce il clima di un'epoca, osservando i sogni, le speranze tradite e i fallimenti di una generazione che pagò un prezzo molto alto per la scelta di resistere.  

Stefano Joppi

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