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Il personaggio

La storica maestra di Garda diventa Cavaliere della Repubblica

di Katia Ferraro
Maria Antonietta Monese Vianini a 94 anni è stata insignita dell'onorificenza. Una vita a scuola e impegnata per la collettività
Maria Antonietta Monese, la «maestra Vianini»
Maria Antonietta Monese, la «maestra Vianini»
Maria Antonietta Monese, la «maestra Vianini»
Maria Antonietta Monese, la «maestra Vianini»

Quando i figli le hanno fatto leggere la lettera con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le comunica di averle conferito l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica si è commossa: «Sono contentissima, non me lo aspettavo e non so se me lo merito», ha detto. Poi il pensiero è andato ai suoi genitori: «Se avessero visto questa cosa sarebbero stati più che felici».

Maria Antonietta Monese, che tante generazioni di bambini hanno conosciuto come «la maestra Vianini» dal cognome del marito, oggi ha 94 anni e lo spirito ancora vivace che l’ha guidata in tutti i progetti che l’hanno resa un pilastro di Garda, paese dove è nata e tuttora vive.

 

 Tante attività

È stata la maestra per antonomasia, con 42 anni di servizio nella scuola. «È andata in pensione nel 1991, poco prima della riforma dei moduli che ha suddiviso le materie tra più insegnanti», spiegano i figli Flavia e Fabio. Ma i meriti sociali e culturali per cui è stata insignita dell’onorificenza riguardano anche la sua intensa attività culturale che nel 1985 l’ha portata a far nascere la compagnia teatrale La Rumarola, conosciuta in tutto il Veneto e in molte località lombarde, di cui è stata a lungo presidente ed è oggi presidente onoraria.

Nei quarant’anni precedenti ha gettato le fondamenta della sua vita. Dopo il diploma magistrale ottenuto con lode nel 1949 inizia a fare supplenze, soprattutto a Garda. Ottiene la prima cattedra di ruolo in una frazione di San Giovanni Ilarione, distanza da casa che richiede tanti sacrifici e che colma qualche anno dopo con l’assegnazione prima a Braga (Caprino) poi a Castello (Brenzone) e Navene (Malcesine). Negli anni ’50 è impegnata nell’Azione Cattolica: viene convocata a Roma da Tina Anselmi a tenere delle conferenze e nel ’58 è alla sede Unesco di Parigi in rappresentanza dei giovani italiani. In quegli anni fa parte anche del coro parrocchiale di Garda e con un gruppo di amici mette in scena commedie: nasce così la sua passione per il teatro.

Il 12 settembre 1963 sposa Nereo Vianini e quando arrivano i figli chiede e ottiene il trasferimento a Garda. «Si è sposata a 33 anni, tardi per l’epoca, perché era impegnatissima e aveva molti progetti da portare avanti», spiegano Flavia e Fabio. Maria Antonietta entra anche nell’organizzazione del Carnevale gardesano e collabora alla messa in scena di spettacoli in cui si rappresentano le tradizioni locali e la storia della Regina Adelaide.

Il suo darsi da fare per la comunità la porta tra il 1985 e il 1990 anche a far parte dell’amministrazione di Garda come consigliera comunale con delega alla cultura, mentre fino al 2020 ha continuato a seguire i bambini come catechista.

 

Sempre attiva

Ancora oggi, nonostante gli acciacchi dell’età, ha molti interessi. «Tutte le mattine la porto al lago per incontrare le sue amiche», racconta la figlia, «legge sempre L’Arena e si diverte a leggere le storie di Garda. Deve avere sempre qualcosa da fare altrimenti si annoia. E poi canta ascoltando i cd del coro La Rocca».

Il suo lungo curriculum ha ora anche il riconoscimento ufficiale del presidente della Repubblica, arrivato su proposta dell’Associazione insigniti onorificenze cavalleresche (Aioc). Maria Antonietta sorride con la lettera in mano, abbassa un attimo lo sguardo, poi le esce un pensiero: «Il mio dovere l'ho fatto».

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