<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Malcesine, l'ipotesi di attribuzione

Via al restauro della Madonna della biblioteca: «Potrebbe essere di Donatello»

Il restauro della statua conservata nella biblioteca del paese lacustre apre un’affascinante ipotesi. Sarebbe una delle poche copie al mondo
La Madonna con bambino custodita in biblioteca a Malcesine
La Madonna con bambino custodita in biblioteca a Malcesine
La Madonna con bambino custodita in biblioteca a Malcesine
La Madonna con bambino custodita in biblioteca a Malcesine

Un’opera d’arte malcesinese potrebbe essere un capolavoro di Donatello. La Madonna con Bambino da sempre conservata nella biblioteca di Malcesine, a Palazzo dei Capitani, potrebbe essere stata realizzata dal celebre artista del Quattrocento, uno dei padri del Rinascimento fiorentino e tra i maggiori scultori di tutti i tempi.

È iniziato il restauro dell’opera policroma in gesso: un vero e proprio capolavoro delle dimensioni di 87 centimetri per 59. È attribuita appunto a Donatello (1386- 1466) o alla sua scuola. Si tratterebbe di una delle pochissime copie ancora esistenti al mondo che è al centro di un’affascinante indagine a cura della restauratrice Giuseppina Rossignoli in collaborazione con l’architetto Michele De Mori, che la stanno restaurando a Verona, nello studio dell’esperta.

La lunga storia di questa opera è ancora in larga parte da scoprire

In origine era situata in una nicchia del Palazzo dei Capitani e presenta tutte le caratteristiche per essere annoverata tra le copie originali attribuite al grande artista toscano. Se così fosse andrebbe ad aggiungersi alle altre e sole 23 riproduzioni riconosciute nel mondo. Una di queste è esposta al Museo di Castelvecchio a Verona (una copia in stucco risalente al XV secolo), mentre una replica in cartapesta dello stesso periodo è conservata al Louvre di Parigi.

Anche il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ospita una probabile riproduzione ottocentesca in terracotta.

L’ipotesi

Dalle prime evidenze emerge l’ipotesi che la stesura di colore originaria della Madonna con Bambino malcesinese, e relativo fondo preparatorio, siano riconducibili al XV secolo e, di conseguenza, portandoci così a presumere che la scultura in gesso possa essere una delle copie della Madonna di Verona realizzata dalla scuola di Donatello verso il 1450, che forse trova il suo originale in quella posta in via delle Fogge a Verona, nelle cui vicinanze si trova Palazzo Miniscalchi, appartenente alla stessa famiglia che rinnovò verso la metà del Quattrocento il Palazzo dei Capitani a Malcesine.

La copia di Malcesine era già stata oggetto di un restauro negli anni Venti del Novecento, quando è stata trasferita da una nicchia posta nell’atrio di ingresso, forse la sua posizione originale, in una stanza del primo piano del palazzo situato nel centro storico del paese gardesano.

Al fine di scoprire ulteriori dettagli sulla sua storia e la tecnica utilizzata nella sua creazione, il Comune di Malcesine ha così richiesto analisi diagnostiche dettagliate per indagare le cromie attuali dell’opera, comprese le stratificazioni pittoriche che potrebbero essere state applicate nel tempo. I risultati delle analisi hanno formato la base per un piano di restauro conservativo autorizzato dalla Soprintendenza.

L’attesa

Ora vi è grande attesa per l’inizio della ricerca storica, archivistica e documentale. Ulteriori tasselli che permetteranno di stabilire con certezza se l’opera può essere attribuita a Donatello o alla scuola del maestro fiorentino.

Il Comune finora ha investito ottomila euro per la analisi stratigrafiche e il restauro, a cui aggiungere alcune migliaia di euro per la ricerca archivistica. «Nessuno aveva pensato di capire la storia di quest’opera», sottolinea il vicesindaco di Malcesine Livio Concini. «La nostra amministrazione ha deciso di far eseguire analisi più approfondite, da cui è già emerso che con ogni probabilità sia una scultura quattrocentesca e forse donatelliana. Abbiamo iniziato un percorso che porterà a valorizzare, dal punto di vista artistico, culturale e turistico, un’opera molto importante non solo per Malcesine ma anche per Verona e su cui potrebbe nascere un confronto tra esperti sull’esatta attribuzione».

Una volta concluso il restauro, le cui tempistiche non è ancora possibile definire, l’opera tornerà a fare bella mostra di sé a Malcesine.

Emanuele Zanini

Suggerimenti