<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
I livelli del lago

Garda quasi al massimo della capienza: nel 2023 un aprile da crisi idrica

In un anno dalla siccità alla piena. Da ieri a Salionze defluiscono nel Mincio 140 metri cubi d’acqua al secondo
Bardolino. La spiaggia a nord del paese immortalata nello stesso punto a un anno di distanza, nel 2023 e ieri
Bardolino. La spiaggia a nord del paese immortalata nello stesso punto a un anno di distanza, nel 2023 e ieri
Bardolino. La spiaggia a nord del paese immortalata nello stesso punto a un anno di distanza, nel 2023 e ieri
Bardolino. La spiaggia a nord del paese immortalata nello stesso punto a un anno di distanza, nel 2023 e ieri

Con le piogge dell’ultima settimana il livello del lago di Garda è tornato a salire, raggiungendo ieri mattina la quota massima di riempimento: 139 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, a fronte di un valore limite di 140, quattro centimetri in più rispetto a lunedì (considerando la superficie del Garda, ogni centimetro equivale a 3,7 milioni di metri cubi d’acqua).

Livello che poi è leggermente diminuito, attestandosi sui 137 centimetri, grazie al ritorno del bel tempo ma soprattutto alla maggiore apertura della diga di Salionze, che è stata attuata a partire da ieri mattina. Tutto un altro scenario rispetto allo stesso periodo del 2023, quando ai primi di aprile il Garda raggiungeva i 50 centimetri sullo zero idrometrico e come testimonia il confronto fotografico qui sopra.

AiPo e Salionze

Dati gli alti livelli di quest’anno, AiPo (Agenzia interregionale del fiume Po, ente a cui compete la gestione dei manufatti idraulici lungo il Mincio) proprio ieri ha aumentato il deflusso nel fiume a 140 metri cubi al secondo. «Porteremo avanti questa derivazione per qualche giorno», fa sapere Gaetano La Montagna, dirigente dell’Ufficio di Mantova di AiPo, «con il primo aprile è iniziata la stagione irrigua e sono in funzione anche i canali irrigui Virgilio e Seriola, in cui stiamo derivando rispettivamente circa trenta e quattro metri cubi al secondo».

La maggior parte dell’acqua rilasciata dalla diga finisce nel Mincio, che nel mantovano si divide in due rami: il canale artificiale, che riceve la parte più cospicua di acqua, e il Mincio naturale che arriva ai laghi di Mantova. «Nel Mincio naturale stiamo derivando intorno ai 20 metri cubi al secondo», prosegue La Montagna, «oltre non è possibile perché è in corso una morbida, cioè una piena primaverile, del Po.

Il grande fiume non è a livelli preoccupanti, però lo sbarramento di Formigosa (manufatto costruito nell’omonima località di Mantova, ndr) è chiuso per evitare il rigurgito del Po verso il Mincio e quindi verso i laghi di Mantova». Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda, rassicura: «La situazione va tenuta sotto controllo ma non c’è allarme, speriamo solo nell’assenza di vento e moto ondoso che creano danni ai litorali. Siamo in contatto con AiPo, l’idea è mantenere lo scarico a 140 metri cubi al secondo fino a quando il lago raggiungerà un livello considerato di sicurezza, intorno ai 125-130 centimetri, in modo da arrivare a giugno-luglio a quota 80-90 per assicurare una buona scorta per l’estate».

Scongiurare il pericolo di siccità a danni dell'agricoltura

Una prospettiva che dovrebbe scongiurare pericoli di siccità ai danni dell’agricoltura. Impossibile calcolare quanta acqua arriverà dallo scioglimento delle nevi sui rilievi. «Tanta neve si è già sciolta nelle scorse settimane», ricorda Ceresa, «non abbiamo dati scientifici per stimare gli ulteriori apporti, ma dalle notizie apprese dall’Ufficio Dighe della Provincia autonoma di Trento il manto nevoso è a una quota alta e non dovrebbe portare oscillazioni significative».

Se l’afflusso maggiore arriva dal Sarca (ieri intorno ai 100 metri cubi/sec), negli ultimi due giorni ha contribuito anche il torrente Toscolano, con 10 metri cubi al secondo: «Effetto dell’apertura della diga di Valvestino, il lago artificiale realizzato per fini idroelettrici che ha come uscita il Toscolano, il maggior affluente del Garda dopo il Sarca», informa ancora Ceresa. Apporto, quest’ultimo, che si è esaurito nella giornata di ieri.

Katia Ferraro

Suggerimenti