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BRENZONE

«La Fondazione deve restituire Campo al Comune»

«Non possiamo accettare modifiche di statuto senza potere decisionale e di controllo sulla frazione»

La maggioranza rigetta la modifica dello statuto della Fondazione Campo e spara a zero sulla gestione della frazione di Brenzone. Torna lo scontro, violentissimo, tra Comune e Fondazione Campo. Il pretesto è dato da una richiesta di parere avanzata dalla Regione Veneto al Comune e alla Provincia di Verona sulle modifiche statutarie proposte dalla Fondazione Campo. Quest'ultima, guidata da Giacomo Simonelli, voleva modifiche al documento che ne regola l' attività proponendo anche l'inserimento di tre consiglieri comunali all'interno degli organismi della Fondazione. Di qui è partita un'invettiva durissima contro la Fondazione, sia da parte del sindaco che da parte di assessori e consiglieri di maggioranza.
«Questa proposta è una provocazione», ha tuonato il sindaco Tomaso Bertoncelli, «la rigettiamo. Il Comune è uscito dalla Fondazione ancora il 31 luglio 2013 perché, pur socio fondatore della Fondazione, con la permanenza di Simonelli alla guida anche dopo che ha perso le elezioni nel 2009, di fatto è esautorato da qualunque possibilità decisionale e di controllo. A febbraio è uscita anche la Provincia e poi le Suore della Sacra famiglia, Federalberghi e tanti altri. Non sappiamo più chi siano i soci della Fondazione. Non possiamo restare in un organismo di cui non abbiamo il controllo ma che decide cosa si fa su Campo».
Poi l'affondo: «Prima di perdere le elezioni, l'allora sindaco ha trasferito la proprietà di Campo dal Comune alla Fondazione e oggi quest'ultima è gestita come fosse una società unipersonale. L'atto di permuta è stato oggetto di attenzione da parte dell' Agenzia delle Entrate di Verona e adesso c'è in ballo una sanzione da 883 mila euro che, se confermata, pagheranno i cittadini di Brenzone». «Abbiamo perso anni e tentato mediazioni», ha concluso il sindaco, «ma la Fondazione non cede. Faccio appello a Simonelli perché restituisca la proprietà di Campo al Comune».
Al sindaco hanno fatto eco il vicesindaco Aldo Veronesi, l'assessore Luisa Formaggioni e i consiglieri Giancarlo Devoti e Paolo Formaggioni. Durissimi i commenti: «Se la Fondazione farà debiti, Campo rischia di essere venduto per pagarli». Ancora: «Se la sanzione di 883 mila euro sarà confermata», ha detto il vicesindaco, «il Comune di Brenzone andrà in bancarotta».
Ha cercato di limitare i danni il consigliere di minoranza Davide Benedetti. Il giovane nel 2009 era assessore di Simonelli: «Non si fanno attacchi a persone non presenti in consiglio». Inoltre, ha argomentato: «Alcuni passaggi formali si sarebbero potuti fare anche nel 2009 e nel 2010 per non arrivare ad avere la sanzione da parte dell'Agenzia delle entrate». Sul punto ha in parte concordato Simone Consilini, assessore nel 2009. «In effetti», ha detto, «errori sono stati fatti anche dalla società Antico Borgo di Campo, che ha ceduto in permuta la proprietà al Comune». «Il Comune», ha chiuso Bertoncelli, «ha fatto causa alla Fondazione per riavere la proprietà di Campo solo che, dopo l'udienza di febbraio al tribunale di Venezia in cui si è costituita la Soprintendenza accanto al Comune, la seconda sarà a dicembre 2016. Se ci arriva la multa che facciamo?». G.M.

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