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E PER LA SICCITÀ IL LIVELLO CONTINUA A SCENDERE

Il lago diventa un «brodo»: l'acqua del Garda calda come quella dei Caraibi

Il livello del Garda è sempre più basso: ecco tre fasi sul lungolago di Bardolino
Il livello del Garda è sempre più basso: ecco tre fasi sul lungolago di Bardolino
Il livello del Garda è sempre più basso: ecco tre fasi sul lungolago di Bardolino
Il livello del Garda è sempre più basso: ecco tre fasi sul lungolago di Bardolino

Ai Caraibi la temperatura superficiale del mare, solitamente, si aggira intorno ai 28 gradi. Temperatura che oscilla, si parla sempre in media, fra i 25 e i 31. L’acqua del lago di Garda, in questa estate bollente, ma più in generale a causa dei cambiamenti climatici, ha sfiorato i 26 gradi. Come ai Caraibi, appunto. I cambiamenti in atto, infatti, hanno ricadute anche sul lago e si riflettono in prima battuta proprio su questo aspetto. Il più concreto con l’acqua che non era mai stata così «calda». Secondo i dati dell’Agenzia provinciale per l’ambiente della Provincia Autonoma di Trento il 22 luglio scorso, poco più di una settimana fa, la temperatura dell’acqua all’estremità nord del lago aveva raggiunto i 25,94 gradi. Il dato è ancora più significativo, e non è un dettaglio di poco conto, se si considera che la misurazione è stata eseguita nell’alto lago. È probabile infatti che quello stesso giorni l’acqua nella pancia del bacino, da Garda in giù, fosse ancora più calda.

Deflusso L’altra faccia della medaglia, e questa è legata alla siccità, è la decrescita del livello del lago che prosegue. Situazione che si protrae ormai da diverse settimane. Questa decrescita, infatti, da un paio di giorni si attesta a 37 centimetri sopra lo zero idrometrico indicato a Peschiera. Nei prossimi giorni si potrà inoltre constatare quali effetti ha comportato il dimezzamento delle derivazioni, effettuato nella mattinata di martedì all’edificio regolatore di Salionze, quando la portata dei deflussi delle acque è drasticamente diminuita. Di questa scelta se ne compiace il segretario generale della comunità del Garda, Pierlucio Ceresa che parla di «cauta soddisfazione». «Stiamo concertando», aggiunge poi Cerasa, «con il Consorzio del Mincio come e quando concludere il periodo della stagione irrigua, attualmente fissato per la fine del mese di settembre».

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Strategie Alcuni anni fa proprio per sviluppare una strategia comune di gestione del bacino una decina di partner europei, arrivati sul lago oltre che dall’Italia anche da Austria, Polonia e Ungheria aveva cooperato nel progetto internazionale «Eulakes». Si trattava di una iniziativa che comprendeva gli specchi d’acqua più grandi del Vecchio Continente e quindi importanti laghi d’Europa: Garda, Neusiedl (in Austria) Balaton (in Ungheria) e Charzykowskie (in Polonia). Per l’Italia era stata coinvolta proprio la comunità del Garda, come ente capofila, l’agenzia provinciale per la protezione ambientale di Trento, fondazione Edmun Mach e il Cnr -Irea. Per quanto riguarda il lago era stato delineato uno scenario preoccupante. Verso la fine del secolo, infatti, si verificheranno parametri ambientali con aumenti medi delle temperature estive che potranno andare dai tre gradi fino a picchi di cinque. A questo poi si aggiunge anche, e quanto successo nel Veronese nel mese di luglio ne è già una conferma, ci saranno riduzioni delle precipitazioni dal 35 al 45 per cento.

Nicolò Vincenzi

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