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Il bunker di Soratte
modello per West Star

La base Nato sotterranea scavata nel Monte Moscal
La base Nato sotterranea scavata nel Monte Moscal
La base Nato sotterranea scavata nel Monte Moscal
La base Nato sotterranea scavata nel Monte Moscal

Sabato alle 17.30 nella sala consiliare del Comune è in programma la conferenza «L’esperienza del Bunker Soratte nel futuro della base West Star, come si fa a riaccendere una stella?». Relatore sarà l’architetto Gregory Paolucci presidente del bunker Soratte, un’ex base militare ipogea scavata nelle viscere dell’omonimo monte che si trova nel comune di Sant’Oreste in provincia di Roma. In questo bunker antiatomico che negli anni della guerra fredda, in caso di attacco atomico su Roma, secondo la Nato, avrebbe dovuto ospitare il governo e il Presidente delle Repubblica, è stato creato il museo diffuso del percorso della memoria. L’area è stata acquisita dal Comune di Sant’Oreste ed è visitabile grazie all’impegno dell’ associazione culturale Bunker Soratte.

Sabato verrà presentato il lavoro di recupero della ex zona militare del Soratte e l’opera svolta fino ad oggi dai volontari di Bunker Soratte. Spiega il sindaco Roberto Bonometti: «L’esperienza maturata in quasi 20 anni di attività in quel bunker può fornire indicazioni per riattivare la nostra Stella d’Occidente, scavata nel monte Moscal». L’ex base militare di Soratte è un’attrazione turistica, che in un anno ha richiamato 18mila persone. Affi punta a uno sviluppo simile. West Star è stata costruita tra il 1960 e il 1966. Ha tre ingressi ed è stata concepita per resistere a esplosioni nucleari. È stata una base di telecomunicazione che conteneva impianti sofisticati in grado di collegarsi con tutto il mondo e in contatto con il Pentagono. Quando era operativa, costava un milione di euro all’anno. Nel 1996 è iniziato lo smantellamento degli impianti di comunicazione, nel 2004 all’interno di West Star si è svolta l’ultima esercitazione. Tra il 2006 il 2007 è stata effettuata la smobilitazione. Questa enorme struttura sotterranea si sviluppa su tre piani, con 110 stanze per 3.800 metri quadrati. Il bunker in caso di attacco atomico avrebbe dovuto garantire la sopravvivenza di oltre 300 persone dei vertici Nato.

In questa base non ci sono mai stati missili o materiale radioattivo. Le uniche armi erano quelle in dotazione ai militari che ci lavoravano. Il sistema di sorveglianza comprendeva una rete di telecamere che teneva sotto controllo l’ area esterna.L.B.

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