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Lazise

Identificate le persone che hanno aggredito a calci e bottigliate il barista: «Ma ora ho paura»

In tre hanno aggredito brutalmente Alexander Ferraro
Il barista aggredito
Il barista aggredito
Il barista aggredito
Il barista aggredito

Si sta chiudendo il cerchio attorno ai tre uomini che la notte tra giovedì e venerdì hanno aggredito Alexander Ferraro, titolare del bar Igualmente in centro storico a Lazise, che aveva chiesto loro di non fare schiamazzi e di allontanarsi dai tavoli del suo plateatico, consumando altrove cibo e bevande appena acquistati nel locale confinante.

La ricostruzione dei fatti

È bastato l’invito all’educazione per scatenare la reazione dei tre, tutti in evidente stato di ebbrezza. Oltre alle minacce sono partiti spinte e pugni, uno con una bottiglia piena che gli ha procurato un taglio sopra l’orecchio sinistro, ferita medicata e suturata al pronto soccorso e giudicata guaribile in otto giorni. Erano le 2.40, Alexander stava ultimando le pulizie del locale con due collaboratori, rimasti illesi. Il gruppo era formato da cinque uomini, di cui tre tra i 40 e i 50 anni hanno partecipato all’aggressione, altri due sui 20 anni cercavano di calmare gli animi. Alexander ha denunciato i tre, italiani, che lo hanno malmenato e che si è scoperto essere dipendenti di due esercizi pubblici del paese. Pur non conoscendone il nome sono state fornite indicazioni utili ai carabinieri su aspetto fisico, abbigliamento e sul posto in cui lavorano, mentre un aiuto è arrivato anche dal filmato di una telecamera di videosorveglianza. 
Le indagini dei carabinieri sono iniziate subito, come prova la pattuglia vista entrare ieri mattina in uno di questi locali.

Le reazioni

«Ho ricevuto tanta solidarietà dalla comunità, dai colleghi, dall’amministrazione comunale, dai carabinieri e dal comandante della polizia locale, ma nessuna scusa da parte di chi mi ha aggredito o dai loro titolari», riferiva ieri Alexander. «D’estate i gruppi di turisti possono dare problemi, ma non ho mai vissuto o saputo di aggressioni così forti», dice. 
Ora però sale la paura per le ritorsioni, motivo per cui ha deciso di affidarsi a guardie private per il locale ma anche a livello personale, dalle 22 alle 3. «Ho attivato il servizio da venerdì perché volevo essere un po’ più tranquillo, proseguirò qualche giorno poi si vedrà. Dopo la chiusura mi faccio accompagnare all’auto perché ho paura», spiega Alexander.

I segni dell'aggressione
I segni dell'aggressione

Vigilanza comunale

Un servizio di vigilanza privata ripartirà a livello comunale per il terzo anno consecutivo. «È un episodio grave che bisogna arginare», commenta il vicesindaco di Lazise Stefano Marai, delegato alla sicurezza, che ieri ha perfezionato i primi interventi. «Ho fatto anticipare la partenza del servizio notturno con la vigilanza privata: l’amministrazione precedente lo aveva predisposto dal 15 giugno, ma visto l’accaduto ho programmato martedì un incontro con la società incaricata, l’intenzione è partire giovedì con due operatori dalle 22 alle 6, sette giorni su sette fino a fine agosto. Nella notte tra venerdì e sabato prossimi ci sarà anche una pattuglia della polizia locale in servizio dalle 22 alle 4», aggiunge Marai, «provvedimento una tantum per dare un primo segnale. Dopodiché valuteremo con il comandante e il responsabile dell’ufficio commercio quali provvedimenti si potranno adottare a livello amministrativo».

I commenti

Anna Rossi è la titolare del bar Posta, a pochi passi dal pub di Alexander. «Da un paio d’anni in estate ci sono orde di giovani turisti che in gruppo possono dare fastidio, ma a parte qualche vandalismo e schiamazzi non si è mai arrivati alle mani», dichiara, «Non abbiamo paura e ci auguriamo sia un caso isolato. Per fare rete ho creato un gruppo WhatsApp tra noi titolari, in modo che se dovessero esserci di difficoltà ci allertiamo per intervenire, come presenza e deterrente, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine».
L’accaduto ha sorpreso i sindaci dei comuni limitrofi, che non ricordano episodi analoghi. «Ho trovato strano che gli aggressori fossero dipendenti di altri locali, ma mi sono detto che forse non è gente del posto ma arrivata per la stagione», osserva il sindaco di Bardolino Lauro Sabaini. «Mai accaduti fatti simili, credo me lo ricorderei», precisa Orietta Gaiulli sindaca di Peschiera.

Katia Ferraro

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