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Il futuro del turismo

Lago sostenibile, la petizione di Federalberghi: «Fermiamo l’assalto al Garda»

Ivan de Beni per Federalberghi Garda Veneto lancia la campagna su Change.org: «Stop al consumo di suolo»
Ivan De Beni durante il suo intervento all'assemblea di Federalberghi Garda Veneto
Ivan De Beni durante il suo intervento all'assemblea di Federalberghi Garda Veneto
Ivan De Beni durante il suo intervento all'assemblea di Federalberghi Garda Veneto
Ivan De Beni durante il suo intervento all'assemblea di Federalberghi Garda Veneto

Tutelare il lago di Garda come un essere umano: è la proposta lanciata ieri, 16 novembre, dal presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, in chiusura della quarantottesima assemblea dei soci organizzata al Th Hotel Parchi del Garda di Pacengo (Lazise).

L’associazione di categoria che sulla sponda veronese rappresenta oltre 400 strutture per 21mila posti letto si è fatta promotrice della petizione «Rendiamo il lago di Garda persona fisica», disponibile sulla piattaforma Change.org con l’hashtag #iosonolagodigarda.

Le motivazioni della petizione

Una petizione, ha spiegato De Beni, «per proteggere l’ecosistema del lago di Garda come fatto in Nuova Zelanda per il fiume Whanganui», corso d’acqua considerato sacro dal popolo maori, nel 2017 riconosciuto «persona giuridica» dal parlamento e come tale tutelato da rappresentanti legali.

De Beni ha annunciato l’iniziativa al termine del convegno in cui si sono affrontati i temi caldi del turismo gardesano: overtourism (sovraffollamento turistico), giovani e lavoro nel settore, affitti brevi, gestione dei livelli del lago, sostenibilità, ma anche corretta comunicazione delle notizie che riguardano l’area gardesana e spesso arrivano «storpiate» oltralpe, con allarmismi potenzialmente dannosi per la destinazione.

Prospettiva: «Non c'è più posto per strutture nuove»

Temi che De Beni ha invitato a considerare come «organi vitali dell’organismo Garda» per riflettere sulla sua salute e sul suo futuro. «Siamo arrivati al punto in cui dobbiamo fermarci: sì al recupero dell’esistente, ma non c’è più posto per strutture nuove, il consumo di suolo è arrivato al limite», la presa di posizione netta che De Beni ha condiviso davanti a un’ampia platea formata da colleghi albergatori, sindaci e rappresentanti del mondo politico (la vicepresidente della Regione Elisa De Berti, il presidente della Provincia di Verona Flavio Pasini, la senatrice e presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini), anche se alcuni non sono rimasti fino al termine del convegno.

I dati sull'overtourism

Antonio Preiti, professore universitario e consigliere d’amministrazione di Enit (Agenzia nazionale del turismo), con la sua società di consulenza Sociometrica ha elaborato il primo Rapporto sull’overtourism del Veneto di cui ieri ha fornito alcuni dati. Indicatori Innanzitutto due indici oggettivi di analisi del turismo: l’intensità (rapporto tra presenze turistiche e residenti) e l’estensione (rapporto tra presenze e superficie), che messi insieme danno il Tourism exposure, l’esposizione di una destinazione al fenomeno turistico, dove Lazise (prima per intensità, con oltre 1,5 turisti per abitante) è al secondo posto dopo l’isola di Venezia (Malcesine, Bardolino, Garda e Peschiera sono rispettivamente al 6°, 7°, 9° e 10° posto).

Indicatori che da soli non bastano a definire l’overtourism senza la definizione di una soglia e ulteriori elementi di analisi quali la capacità di carico di un territorio in termini di strutture e infrastrutture.

Aumento esponenziale per gli affitti brevi

La professoressa Vania Vigolo (Università di Verona) e la ricercatrice Rossella Baratta (Università di Bergamo) hanno presentato uno studio su Airbnb, dove sono presenti 3.207 annunci di case vacanze e alloggi sulla Riviera degli Olivi, la maggior parte dei quali fanno capo a host professionisti che gestiscono più realtà.

«Di fatto un albergo diffuso per cui non ci sono gli strumenti normativi che permettano agli enti di governare il fenomeno», ha sottolineato il direttore generale di Federalberghi Alessandro Nucara.

Katia Ferraro

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