Decessi nel Garda in netto aumento rispetto al 2015, meno chiamate e meno sanzioni elevate dalla Guardia Costiera di Salò. Sono questi i numeri principali del bilancio, dal 1 gennaio fino al 13 ottobre 2016, fatto dai militari in divisa bianca.
«I decessi sono stati ben 13 rispetto agli 8 del 2015», ha commentato l'ormai ex-comandante della Guardia Costiera Sergio Colombo che, da pochissimi giorni, ha passato le consegne al nuovo numero uno di Salò, Sandy Ballis. «Questi decessi sono dovuti prevalentemente a imprudenze, specie di turisti stranieri, che si gettano nel lago non tenendo conto che la temperatura dell'acqua, a differenza di quella esterna, è piuttosto bassa anche in estate. Di qui malori, congestioni e, talora, anche decessi contro i quali non abbiamo potuto fare molto», come ha proseguito Ballis.
Il triste primato dei defunti è andato alla sponda lombarda, che ha registrato sei morti contro i cinque della sponda veneta e i due del Trentino. Le chiamate alla Guardia Costiera e le miglia nautiche complessivamente percorse sono in calo rispetto all'anno scorso: 9017 nel 2016 contro 11790 del 2015, con impiego di 142 ore per ricerche e soccorsi contro le 190 dell'anno precedente.
«Questi numeri», hanno confermato Colombo e Ballis, «non rispecchiano fedelmente l'andamento della stagione nel senso che il presidio del territorio è stato costante solo che, partendo anche dalla base di Garda, le miglia nautiche percorse sono state inferiori per la maggiore vicinanza della motovedetta alla sponda di rispettiva competenza: tempi e percorsi sono stati quindi ottimizzati». Bene per quanto riguarda le sanzioni amministrative, in calo rispetto al 2015: 161 quest'anno contro 215. «Un calo», ha spiegato Ballis, «è forse dovuto a maggiore consapevolezza e rispetto della normativa del diporto nautico. Le violazioni più frequenti sono sulla sicurezza della balneazione, cioè la sosta, l'ancoraggio e la navigazione all’interno delle aree riservate ai bagnanti». L'ammontare di questi illeciti amministrativi va da 103 fino a 516 euro. La multa più frequente resta comunque sempre quella per navigazione sottocosta. «Questo aspetto è particolarmente importante perchè», hanno proseguito il comandante uscente e il suo successore, «è da qui che nascono problemi e incidenti, talora anche mortali». Un caso, recente e tragico: il turista ritrovato morto a Lazise alcune settimane fa con segni inequivocabili di elica sul torace e sul corpo, dovuti a una collisione con una imbarcazione finora non ancora individuata.
Le persone soccorse dalla Guardia Costiera sono in calo: 173 rispetto alle 288 del 2015 con 991 controlli effettuati contro 1166.
«Raccomandiamo a tutti la massima prudenza», hanno chiuso Colombo e Ballis, «perchè è fondamentale sia per i bagnanti che per i diportisti la massima attenzione. Il lago non è meno pericoloso del mare, sia perchè l'acqua è più "pesante" per chi nuota, che perchè la idea di un piccolo mare porta chi è al timone a correre anche dove non si può e non si deve». Chiudono: «Da parte nostra vigileremo come e più di prima per fare invertire, nel 2017, la tendenza di questo che, rispetto ai precedenti, è stato davvero un “annus horribilis“ per i troppi morti in acqua o comunque collegati alle insidie del lago più grande d'Italia».