I social e i media hanno rimbalzato ieri la notizia della morte sul lago di Garda di un 13enne di origini nigeriane di 190 centimetri, ed è bastato poco agli amici ricostruire l’identikit di Cristen Onohio Oni, il loro compagno di basket (e di scuola) nella Cestistica.
Il loro dolore è grande, come per i dirigenti e gli allenatori del club che è stato fino allo scorso aprile della famiglia Piotto ed ora è presieduto da Enrico Ghirlanda. Cristen aveva iniziato a giocare lo scorso anno, i compagni di classe alle medie Fainelli lo avevano convinto a lasciare il calcio ed entrare nella palestra di via Venier.
Dopo il primo allenamento si innamorò dei palleggi, rimbalzi e stoppate, e presto si fece notare fra le società del veneto, ospite anche della Scaligera Basket in alcuni tornei estivi.
Il dirigente Maurizio Gulotta era diventato quasi uno zio: «Me lo portavo in palestra anche quando non doveva giocare. La mamma lavora per una cooperativa e piuttosto di saperlo a casa da solo, preferivo vederlo palleggiare. Era ambizioso, voleva allenarsi anche due volte al giorno».
Che il basket fosse nel suo destino lo prova il fatto che vivesse a proprio dietro al negozio di Roberto Dalla Vecchia, la bandiera del basket. Quando scoprì che quel ragazzo di 187 centimetri aveva solo 12 anni, lo prese sotto la propria ala cercando di insegnargli i segreti per diventare un campione. «Era orgoglioso di arrivare in palestra con Roby che nel frattempo era diventato il suo idolo indiscusso, e quanto sognava di diventare un giorno un campione NBA - scrive nel post su Facebook Luisa Crestani, moglie di Dalla Vecchia che - non smorzava i suoi sogni perché il ragazzo aveva i numeri, non solo il fisico, ma soprattutto tantissima voglia di crescere e migliorare. Gli ricordava sempre che però prima veniva la scuola, che Roby aveva prematuramente interrotto e lui lo rassicurava raccontandogli i suoi successi scolastici. Quando ieri sera dalla società hanno chiamato Roby per cercare di capire se avesse notizie di Cri perché c'era stato un grave incidente e un ragazzino era annegato nel lago di Garda e dalla descrizione si era pensato a lui, credo che Roby abbia vissuto in un attimo tutti i suoi sogni di ragazzino».