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la tragedia di peschiera

Cris, i fiori degli amici per la mamma: «Non sapeva nuotare, perchè si è tuffato?»

La disperazione della donna: «Mi aveva detto che andava al parco». I ragazzini che erano con lui hanno tentato di salvarlo
Cris, morto annegato a 13 anni a Peschiera, e il dolore della madre
Cris, morto annegato a 13 anni a Peschiera, e il dolore della madre
Cris, morto annegato a 13 anni a Peschiera, e il dolore della madre
Cris, morto annegato a 13 anni a Peschiera, e il dolore della madre

Mamma Filo ha cinquant'anni e Cristen Oni Onohio era il suo unico figlio. Aveva 13 anni, l’ultima vittima di quest’estate tragica funestata da perdite di giovani vite. Il ragazzino è deceduto nell’ultimo tratto di Mincio, prima che il fiume sbocchi nel lago, nel pomeriggio di lunedì 11 settembre.

Il racconto dell'ultimo tuffo

L’ultimo tuffo, prima di rientrare a casa con due amici. Prima di tornare dalla giornata trascorsa a Peschiera, mentre mamma Filo credeva che il ragazzino fosse al parco giochi con gli amici. Ieri davanti alla casa di mamma e figlio (il padre è in Nigeria), in Borgo Nuovo, gli amici hanno posto un mazzo di rose bianche e un bigliettino: «Ci mancherà il tuo sorriso».

E nel giardinetto si sono riunite le colleghe di mamma Filo: «Abbiamo saputo dal nostro capo che era morto il figlio di Filo e siamo arrivate subito qui appena terminato il lavoro». La mamma del ragazzo infatti lavora per una ditta di pulizie che opera in ospedale.

Lei è in Italia da oltre vent’anni, Cristen era nato qui, all’ospedale di Borgo Roma. «Sono in un incubo, qualcuno preghi per me e mi faccia svegliare», dice mamma Filo, «mio figlio non sapeva nuotare. E siccome gli piaceva il mare avevo pensato di fargli fare dei corsi, appena possibile. Io non so perchè fosse al lago, non mi aveva detto che ci sarebbe andato, mi aveva detto che sarebbe andato al parco ad allenarsi, perchè il giorno dopo ricominciava basket».

Mamma Filo ripercorre le ultime ore con il ragazzino. «Ero appena tornata dal lavoro e gli ho chiesto cosa volesse per pranzo e come suo desiderio ho preparato la cotoletta, ma non l’ha mangiata tutta perchè mi ha detto che non voleva stare male durante il gioco. Gli ho detto di tornare presto, lui mi ha dato un bacio ed è uscito con gli amici che avevano suonato il campanello. Ho chiesto loro dove sarebbero andati e mi hanno detto al campetto».

La telefonata

Qualche ora dopo, Filo riceve una telefonata: «Era un mio amico che mi chiedeva dove fosse Cristen e io gli ho detto che era al campetto. Lui invece ha replicato di averlo visto a Peschiera. Gli ho risposto che era impossibile e infatti lui mi ha detto che forse si era sbagliato e che era soltanto uno che gli somigliava».

Ma il suo cuore di mamma non era tranquillo: «Ho iniziato a telefonare a Cris, ma il telefono suonava a vuoto, un’ora dopo hanno suonato alla porta. Era la polizia.

Cos’è successo a mio figlio? ho detto. Ditemi che è vivo e il poliziotto mi ha risposto signora mi spiace, vorrei fosse così, ma Cris è annegato nel fiume a Peschiera».

Aggiunge la donna: «Sono stati gentili, mi hanno chiesto se qualcuno poteva accompagnarmi a Peschiera così ho chiamato un mio amico e scortati dalla polizia siamo arrivati là. Io credevo che mio figlio fosse al parco, non sapevo fosse al lago, non sapeva nuotare, perchè mai si è tuffato?».

La ricostruzione della Polizia nautica

Secondo la ricostruzione della polizia nautica i ragazzini avevano già fatto il bagno. Cris si era già tuffato una volta e tornato su. Poi uno degli amici gli avrebbe detto di fare l’ultimo tuffo insieme. E mentre il primo è risalito Cris ha iniziato a sbracciarsi, così gli altri due si sono rituffati.

Ma il ragazzino, che era alto il doppio di loro, temendo di annegare ha iniziato ad agitarsi, trascinando sotto anche loro, che a quel punto, per salvarsi, lo hanno lasciato andare.

Il lutto ha coinvolto l’intero quartiere, la scuola, le medie Fainelli, gli insegnanti hanno fatto visita alla mamma: «Tutto questo affetto testimonia che mio figlio era un bravo ragazzo, gli volevano tutti bene», dice Filo.

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Alessandra Vaccari

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