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In sala consigliare

Costermano, serata ad alta tensione per l'intervista di Report al sindaco

di Emanuele Zanini
Il tema ha riguardato in particolare presunte «infiltrazioni mafiose nella gestione degli appalti e delle concessioni edilizie del Comune di Costermano»
Il sindaco Passarini con la giornalista di Report
Il sindaco Passarini con la giornalista di Report
Report si occupa di Costermano, il sindaco incontra i cittadini per spiegare (video Pecora)

Serata ad alta tensione giovedì in sala consiliare, dove il sindaco Stefano Passarini ha organizzato un incontro pubblico sul «caso Report», dopo una serie di messaggi telefonici circolati nei giorni scorsi in paese e che davano per certa la messa in onda a novembre di un servizio della trasmissione d’inchiesta di RaiTre in cui si sarebbe parlato di «infiltrazioni mafiose nella gestione degli appalti e delle concessioni edilizie del Comune di Costermano», come recitava un messaggio proiettato, tra l’altro, sullo schermo nella sala affollata, con persone in piedi.

L’introduzione

Dopo un’introduzione in cui Passarini ha ripercorso interventi e progetti dell’amministrazione, è stata proiettata l’intervista integrale che il sindaco ha rilasciato alla giornalista di Report Rosamaria Aquino, presente in sala. La giornalista nella registrazione in municipio ha rivolto una serie di domande al sindaco, in particolare su progetti del Comune, a partire dal discusso ponte tibetano che collegherà Costermano con la frazione di Marciaga, cui minoranze e associazioni ambientaliste si oppongono.

Aquino ha puntato le sue domande in particolare sulla compravendita di terreni a Marciaga, nel punto dove sorgerà il parcheggio da 130 posti nei pressi del futuro ponte sospeso di 330 metri di lunghezza. Aree private acquistate da due società che, secondo quanto già denunciato con un esposto dalle stesse minoranze consiliari, avrebbero rivenduto al Comune al quadruplo del valore, ricevendo un cambio in cubature per future costruzioni.

La discussione

Gli animi si sono scaldati quando dal pubblico ha preso la parola Marta Marocchini, proprietaria di quei terreni venduti alle due imprese edili: «Mi chiedo», ha affermato rivolgendosi al sindaco, «come sia stato possibile che dopo appena 10 giorni dalla vendita, quelle aree siano diventate per magia da agricole a edificabili e come sia stato possibile concedere quei crediti edilizi. È vergognoso e come famiglia ci sentiamo offesi. Purtroppo sono convinta che a Costermano vi siano cittadini di serie A e di serie B», ha affermato Marocchini, riferendosi anche a un’altra questione risollevata da Aquino nella video-intervista: un bosco ceduo in un’area Sic, Sito di interesse comunitario, trasformato in parte in edificabile nella ex proprietà della moglie del sindaco a seguito di una perizia.

Passarini, ribadendo punto su punto la legittimità delle operazioni, ha replicato che nel primo caso le aree vendute alle ditte sono ancora agricole, invitando l’ex proprietaria a chiedere un Cdu, certificato di destinazione urbanistica. Dopo un critico intervento nei confronti del sindaco anche da parte del giornalista e reporter Andrea Torresani, ha preso la parola Aquino, tornata a Costermano per l’incontro organizzato da Passarini, aggiungendo un altro capitolo all’inchiesta, di cui non si sa ancora la data di messa in onda. «A Costermano c’è un reale pericolo di infiltrazioni mafiose?», ha domandato l’inviata di Report. E ancora: «Perché ha deciso di organizzare questa serata invece di aspettare la messa in onda?».

Le precisazioni 

Passarini ha affermato di «escludere categoricamente infiltrazioni mafiose. Di questo sono certo. E mi dà fastidio solo che se ne parli qui a Costermano». In merito alla serata, il sindaco ha affermato che è stata organizzata «per dare doverosi chiarimenti a voci e messaggi che circolavano, pochi giorni dopo l’intervista, che io non ho pubblicizzato. I cittadini hanno potuto appurare che nel corso dell’intervista non si è parlato di mafia».

Il sindaco, infine, in merito alla Val dei Mulini, ha annunciato lo stanziamento della Regione di 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area interessata dall’enorme frana del dicembre 2020, e di altri 150mila euro della Provincia per un totale di 1,65 milioni destinati alla sistemazione del fronte della valle interessata dallo smottamento.

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