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«Centro di accoglienza? Noi non lo volevamo»

Marcello Lovato è sindaco di Caldiero dal giugno 2017
Marcello Lovato è sindaco di Caldiero dal giugno 2017
Marcello Lovato è sindaco di Caldiero dal giugno 2017
Marcello Lovato è sindaco di Caldiero dal giugno 2017

Un’assemblea pubblica per parlare con la cittadinanza dell'apertura di un Centro di accoglienza straordinario (Cas) con otto richiedenti asilo, nel quartiere residenziale Sant’Antonio a Caldiero. Si svolgerà domani alle 20.45 all’auditorium comunale nella nuova ala della scuola elementare Carlo Ederle, con entrata da piazza Vittorio Veneto. A chiedere asilo due coppie di genitori con tre bimbi piccoli, ai quali è stata aggiunta una giovane, tutti scappati dall'Africa, più precisamente dalla Nigeria, e affidati alla cooperativa Virtus di Verona che ha preso in affitto un appartamento in via Primo Maggio. Alla serata interverrà il sindaco Marcello Lovato, con la giunta comunale e altri sindaci di Comuni veronesi dove pure sono stati aperti dei Cas senza alcun preavviso. «Come ho spiegato alle famiglie tramite una lettera», precisa il sindaco Lovato, «l’amministrazione comunale di Caldiero è decisamente contraria al sistema di accoglienza che permette l’apertura di un Centro di accoglienza straordinario senza l’assenso del Comune e senza una progettualità. Noi ci siamo trovati, così come tutte le amministrazioni interessate dallo stesso problema, davanti al fatto compiuto, quando già i richiedenti asilo erano arrivati in paese». «Rasserena costatare che si tratta di due famiglie nigeriane con bambini piccoli; persone che scappano certamente da una situazione drammatica e che potranno trovare a Caldiero un po’ di serenità», assicura Lovato. «Ho personalmente manifestato pubblicamente la mia contrarietà a questo sistema dei Cas, anche alla Prefettura di Verona e ho espresso in varie sedi il mio disaccordo sulle modalità di accoglienza. Sono indignato di fronte a procedure che vanno in deroga ad ogni norma. Ci siamo informati, abbiamo sentito altre amministrazioni locali, abbiamo consultato esperti per verificare come può intervenire un'amministrazione comunale in questi casi», garantisce Lovato. «Capisco e condivido il disagio e l'insofferenza degli abitanti di un quartiere residenziale con l’inserimento di otto migranti», chiarisce il sindaco. «Ho fatto presente nelle sedi opportune, come Caldiero abbia già molti stranieri, così come Colognola, residenti lungo via Stra' e che l’apertura di un Centro di accoglienza straordinario può solo appesantire la situazione sociale». «La minoranza sta cercando su questo e altri temi di strumentalizzare la rabbia dei cittadini», attacca l'opposizione Lovato, «perché hanno chiesto un consiglio straordinario, che ho convocato per martedì alle 20, ma per discutere su una cosa, che non abbiamo gestito noi e sulla quale non abbiamo in mano tutti gli elementi. Serve solo ad attaccare l’amministrazione, come stanno facendo da mesi. Io non credo sia rispettoso dei cittadini seriamente preoccupati della situazione, questo gioco allo scontro per cercare consenso». «Il Comune non ha autorizzato il Cas in alcun modo», ribadisce Lovato. «Non abbiamo avuto contatti preventivi con la cooperativa Virtus, né con altre strutture e siamo decisamente contrari a chi vuole speculare sulla pelle di queste povere persone». «La tempistica poi è sospetta», attacca Lovato. «Come ho detto al viceprefetto, l’apertura di un centro di accoglienza per richiedenti asilo in questo periodo è una minaccia per la nostra amministrazione e sembra una bomba ad orologeria, ideata per disturbare un periodo di intenso lavoro amministrativo, proprio quando si iniziano a vedere i frutti del nostro impegno». •

Zeno Martini

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