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La storia

Lascia la ristorazione per pulire terreni: «Vita troppo stressante, mi stavo uccidendo con le mie mani»

Cristian Viola si è reinventato come riciclatore di scarti vegetali: ha appena liberato il torrente San Severo da erbacce e rifiuti
Al lavoro Cristian Viola nell’area del corso d’acqua
Al lavoro Cristian Viola nell’area del corso d’acqua
Al lavoro Cristian Viola nell’area del corso d’acqua
Al lavoro Cristian Viola nell’area del corso d’acqua

Da anni passa le giornate a recuperare e riqualificare luoghi abbandonati. Cristian Viola, conosciuto in paese come Tita, si dedica a un lavoro a stretto contatto con la natura, liberando terreni soffocati da rovi, spine, edere e piante infestanti.

Un’opera di cesello che fa rigorosamente a mano per poi recuperare il materiale e utilizzarlo per costruire steccati ecologici ed ecompatibili. Il suo sogno sarebbe stato quello di sostituire la recinzione in ferro dell’asilo di via Dante Alighieri, ora abbattuto e in fase di ricostruzione, con una barriera vegetale composta da rovi, noccioli, robinie e canne per offrire una lezione di natura ai piccoli del paese. 

Svolta

Cristian Viola, 52 anni già gestore con il fratello di un ristorante-pizzeria a Bardolino, persegue un sogno, spesso non compreso. Il sogno di un’economia circolare con gli scarti vegetali da usare nell’edilizia. Lui stesso spiegò a L'Arena, nel 2019, la sua svolta dopo aver lavorato per anni sul lago nel settore della ristorazione.

«Ritmi stressanti e a un certo punto ho dovuto smettere, perché ho capito che mi stavo uccidendo con le mie mani. Ho iniziato così a coltivare verdura biologica sulle colline sopra Bardolino. Ho provato a venderla a ristoranti e hotel della zona ma non è andata bene. Così ho iniziato a ripulire a mano i terreni incolti reinventandomi “riciclatore” di scarti vegetali».

A distanza di tempo qualcosa si è mosso grazie al progetto «Laudato si’», che richiama l’enciclica di papa Francesco incentrata anche sull’ecologia integrale. I servizi sociali del Comune di Bardolino con l’associazione «Comunità dei giovani-Oltre il confine» hanno dato vita a questo percorso innovativo facendo sinergia con il Demanio, il Corpo Forestale dello Stato e i privati che hanno terreni a ridosso della parte alta del torrente San Severo, a Bardolino, ora ripuliti da immondizie e sterpaglie infestanti.

A occuparsi di questi interventi, con il solo uso della forza fisica e di cesoie, senza motoseghe o altri strumenti di lavoro meccanici, è appunto Cristian Viola, che con passione e cura ha liberato buona parte del corso del torrente, prima ingoiato da edere e soprattutto da rifiuti. Assunto dalla cooperativa «La Quercia», altro partner di questa co-progettazione, Viola ha trovato così la sua dimensione, grazie a questo efficace progetto di reinserimento lavorativo.

Esempio

Nei giorni scorsi il sindaco Lauro Sabaini, la vice Katia Lonardi e la consigliera Carlotta Bonuzzi, affiancati da Alberto Vallarin assistente sociale del Comune, hanno fatto un sopralluogo sui luoghi ripuliti. Il colpo d’occhio è notevole già solo affacciandosi dal ponte che in strada Palai dà sul torrente: decine di bottiglie di vetro e di plastica, vasi di fiori, rifiuti di ogni sorta sono stati accatastati per essere smaltiti. Quando poi si risale verso San Colombano, addentrandosi tra bambù e palme cresciute spontaneamente, l’effetto è ancor più sorprendente.

«Questo è lo spirito del progetto “Laudato si’” che abbiamo subito sostenuto anche economicamente», afferma Lauro Sabaini, ringraziando tutti gli attori dell’iniziativa, in primis Cristian Viola. «Il nome del progetto rinvia al rispetto della natura e Cristian con il suo buttarsi in mezzo ai rovi con le mani nude o delle semplici forbici ci richiama con forza al rispetto del creato», sottolinea don Paolo Bolognani, presidente della «Comunità dei giovani - Oltre il confine», che opera tra Rivoli e Pesina di Caprino. «Ci auguriamo che altre esperienze come questa possano nascere anche in altri Comuni».

Stefano Joppi

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