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Vestenanova

Costruiscono un prefabbricato perché il medico resti in paese

di Paola Dalli Cani
L'amministrazione ha deciso di acquistare un container per riuscire a trattenere l'unico dottore disponibile
Il sindaco Stefano Presa mostra l'area per il container per l'ambulatorio medico (foto Pecora)
Il sindaco Stefano Presa mostra l'area per il container per l'ambulatorio medico (foto Pecora)
Il sindaco Stefano Presa mostra l'area per il container per l'ambulatorio medico (foto Pecora)
Il sindaco Stefano Presa mostra l'area per il container per l'ambulatorio medico (foto Pecora)

A Vestenanova il medico di famiglia è a rischio di trasferimento e così il Comune decide l’acquisto della sua «casetta della salute». Si tratta di un prefabbricato di una sessantina di metri quadrati in grado di ospitare sala d’attesa, un ambulatorio e i servizi che, nel caso il professionista cambiasse sede, il Comune potrà proporre all’Ulss 9 Scaligera per accogliere, come già avviene a Bolca, il Servizio medico distrettuale.

Di sicuro, al momento c’è solo il via libera dato dal Consiglio comunale (minoranza astenuta) all’accantonamento di 60 mila euro: il doppio di quel che serve se il prefabbricato in legno sarà posizionato, come ipotizzato, nella piazzetta retrostante la macelleria del paese. Lo stanziamento di una cifra più consistente ha come unico scopo quello di non dover preparare una ulteriore variazione di bilancio nel caso in cui si individuasse un sito alternativo, che abbisognasse di costi di predisposizione diversi.

Ci si arriva perché, come lo scorso anno, c’è il rischio che l’unico medico di famiglia in servizio in paese richieda un cambio di sede. «È successo anche un anno fa quando il medico ha chiesto e ottenuto il trasferimento. Siamo riusciti a temporeggiare», spiega dopo il Consiglio il sindaco Stefano Presa, «provando a trovare soluzioni che rendessero appetibile restare qui. A distanza di un anno siamo d’accapo e quel che mi preoccupa è cosa accadrebbe se il professionista lasciasse».

Così, complice l’esperienza fatta a Bolca, dove il Servizio medico distrettuale è un distaccamento di quello di Roncà ed è attivo alla casa di riposo, Presa si è detto che l’unico modo per evitare di mandare gli assistiti a Bolca o a Roncà è predisporre spazi pubblici da mettere al servizio dell’Ulss9. Poiché non ce ne sono, e data l’impossibilità per il Comune di prendere in affitto locali, si è pensato ad acquistare un prefabbricato da posizionare su area pubblica. Pronta risposta, insomma, al bisogno assistenziale degli oltre 1800 pazienti del medico. Poiché il prefabbricato viene acquistato a scopo ambulatorio, potrebbe essere una carta nelle mani di Presa per convincere il medico a rimanere, grazie a un affitto decisamente più conveniente. Soluzione pronta, ma dai banchi delle minoranze il consigliere Maurizio Dal Zovo avverte: «Così si crea un precedente».

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