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SAN BONIFACIO

Va a vaccinarsi ma ruba il certificato prima dell'iniezione e scappa dal bagno

Persone in coda al Palaferroli in attesa della vaccinazione
Persone in coda al Palaferroli in attesa della vaccinazione
Persone in coda al Palaferroli in attesa della vaccinazione
Persone in coda al Palaferroli in attesa della vaccinazione

Certificato di avvenuta vaccinazione in mano, scappa dalla finestra del bagno prima di essersi davvero vaccinato. È successo domenica mattina al Palaferroli, che a San Bonifacio da febbraio è il Centro di vaccinazione di popolazione per l’Est veronese. È lo stesso hub dove, nelle scorse settimane, qualche contrario al vaccino aveva provato a convincere i vaccinatori a lasciarlo andare col certificato ma senza inoculazione, proponendo pure soldi; lo stesso posto dove un po’ di confusione l’avevano fatta altri utenti che pretendevano che i medici deputati all’anamnesi li esonerassero dalla vaccinazione.

 

Proprio per questi episodi la sorveglianza era stata aumentata, sia chiedendo alle forze dell’ordine di inserire il Palaferroli nell’itinerario dei loro controlli sia, spiega l’Ulss 9, «intraprendendo azioni coordinate con gli operatori e i volontari volte alla prevenzione di ogni tipo di condotta illecita e di comportamenti molesti o violenti». Perché se è calato l’afflusso al Cvp, è cambiata però la tipologia di utenti che in molti casi restano persone restie alla vaccinazione. È proprio per questo che della «evasione» dal Palaferroli ci si è accorti velocemente, anche se il giovane che se l’è data a gambe è stato più veloce.

 

L’uomo si era presentato senza prenotazione per ricevere la prima dose di vaccino: conclusa l’anamnesi coi medici si è spostato alla registrazione e ha ottenuto il certificato di vaccinazione col quale doveva subito presentarsi ai box per farsi iniettare il vaccino. Solo che, arrivato davanti agli stanzini chiusi dalle tende bianche, ha chiesto di andare in bagno: nessuno ha sollevato obiezioni e il giovane si è spostato verso i servizi igienici osservato dai volontari della protezione civile impegnati, con gli altri operatori, ad accompagnare l’utente fino alla vaccinazione e a presidiare le vie di fuga. Passati alcuni minuti senza che la porta del bagno si riaprisse, due volontari sono entrati e hanno subito visto aperte sia la porta che la finestra del bagno per portatori di handicap, l’unico dotato di finestra.

 

Del giovane non c’era già più traccia, a parte ovviamente quella anagrafica lasciata nei vari passaggi verso il mancato vaccino: poco ci è voluto, quindi, non solo per far intervenire le forze dell’ordine ma pure per annullare la vaccinazione. Alla luce di questi episodi, che pur restando isolati cominciano a ripetersi, l’Ulss 9 sta «valutando le possibili e fattibili modifiche attuabili» tenendo conto, soprattutto, del fatto che i palazzetti non nascono come strutture preposte all’attività vaccinale. L’Ulss 9, nel dolersi di un «comportamento che risulta anche lesivo della professionalità dimostrata dagli operatori e di chi finora ha aderito alla vaccinazione anticovid», ricorda come «nessun soggetto è autorizzato ad allontanarsi dal Cvp una volta intrapreso il percorso di vaccinazione».

Paola Dalli Cani

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