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Un ecografo «mobile» L’ultimo dono di Ferroli

La famiglia Ferroli La moglie e i tre figli davanti alla foto del padre Tredicesimo Luciano morto nel 2021 DIENNE FOTO
La famiglia Ferroli La moglie e i tre figli davanti alla foto del padre Tredicesimo Luciano morto nel 2021 DIENNE FOTO
La famiglia Ferroli La moglie e i tre figli davanti alla foto del padre Tredicesimo Luciano morto nel 2021 DIENNE FOTO
La famiglia Ferroli La moglie e i tre figli davanti alla foto del padre Tredicesimo Luciano morto nel 2021 DIENNE FOTO

Basta con i «nomadismi» tra reparto e reparto: per la diagnostica per immagini, in Geriatria, è lo specialista che raggiunge il paziente, fino al suo letto se è necessario. Tutto ciò è diventato possibile, grazie alla donazione da parte di tutta la grande famiglia Maxa, all’ospedale Fracastoro di San Bonifacio. Maxa, (azienda del gruppo Advantix Spa di Arcole), fa rima con Tredicesimo Luciano Ferroli, il suo fondatore, con la famiglia alla quale nei 57 anni di matrimonio con la signora Elide Bortoli ha dato vita mettendo al mondo i figli Paolo, David e Simone. Oltre a quella allargata, che è composta anche da tutti i suoi 270 dipendenti. Eredità per il territorio Sono due anni che Tredicesimo Luciano Ferroli non c’è più (si spense infatti nel 2021, ad 89 anni, al termine di una difficile battaglia contro le complicanze legate al Covid) ma tanto lo scorso anno quanto venerdì sera la sua famiglia allargata ha voluto che la pragmatica e generosa indole dell’imprenditore friulano continuassero a parlare al territorio. Nasce da qui, come ha spiegato Paolo Ferroli, la decisione di trasformare «l’impegno dei collaboratori che ogni giorno rendono possibile il successo e la crescita dell’azienda nel modo per rispondere ai bisogni del territorio e affiancare il personale sanitario nei suoi piccoli miracoli quotidiani». Lo scorso anno, con lo stesso spirito, la dotazione del Fracastoro venne arricchita di un isolatore chemioterapico per la preparazione di farmaci antiblastici: quest’anno, invece, è la volta di un ecografo di ultima generazione, un sistema ad ultrasuoni compatto e ad alte prestazioni che in virtù della sua capacità di penetrazione e la sua sensibilità restituisce immagini ad altissima risoluzione. Ecografo per la Geriatria La scelta della famiglia è stata di farne dono alla Geriatria, «reparto spesso visto come l’ultimo ma nel quale lavora personale che ogni giorno si spende per garantire il meglio ai pazienti. Grazie a questa donazione», ha spiegato Giorgia Cecchini, direttore della Geriatria e responsabile clinico dell’ospedale di comunità, «sono possibili diagnosi più veloci evitando anche lo spostamento del paziente». In pratica, da oggi, è lo specialista che abbisogna di un accertamento ecografico a raggiungere il proprio paziente in Geriatria: è qualità dell’assistenza oltre che della diagnostica. Conquiste Alla cerimonia che ha omaggiato la figura del «papà del caldo e del freddo» che festeggiava i compleanni coi suoi operai, erano presenti per l’Ulss 9 Scaligera il direttore del Distretto 2 Maria Beatrice Gazzola, la consigliera regionale Alessandra Sponda anche in rappresentanza del governatore Luca Zaia, i sindaci di Arcole e San Bonifacio, Alessandro Ceretta e Giampaolo Provoli: un parterre di autorità, mescolate ai dipendenti, con i quali la signora Elide ed i suoi figli hanno scelto di condividere i ricordi di famiglia, compresi quelli degli ultimi difficilissimi e dolorosi giorni. E quelli di impresa. «Dal bruciatore adatto a tutti i tipi di gas alla caldaia che ha conquistato gli Usa», ha detto la signora Elide. «Dall’ultimo quinquennio di raddoppio della produzione alla nuova sfida che oggi passa per l’attenzione al dettaglio e al cliente», le ha fatto eco David. «Dalla sfida europea del full electric alla nostra corsa al primato con un impianto a gas refrigerante naturale R 290», ha concluso Simone, terzogenito dei coniugi Ferroli. C’è, dentro, la lezione di vita dell’imprenditore, del marito e del padre che rispondeva al nome di Tredicesimo Luciano Ferroli: non limitarsi a sopravvivere ma guardare avanti e non abituarsi mai.•.

Paola Dalli Cani

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