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Caldiero

Un centinaio di persone alla passeggiata a Caldiero alla scoperta dei colli lessinici

Ha avuto successo, con più di cento partecipanti, la passeggiata tra i colli caldieresi, organizzata dal Comune di Caldiero nell’ambito della Giornata dei colli Veneti domenica 24 marzo, che si è snodata tra tra la frazione di Caldierino ed il Monte Rocca, colle della Lessinia.
 
«Abbiamo voluto collegare due perle del nostro paese», ha sottolineato il vicesindaco Francesco Fasoli, «e permettere così a tutti di visitare luoghi che, seppur vicini, sono spesso sconosciuti alla maggior parte dei caldieresi».
 
Malgrado la pioggia, che ha caratterizzato il primo pomeriggio domenicale, sono state più di un centinaio le persone che hanno percorso i sei chilometri tra la frazione e il Monte Rocca. La passeggiata è iniziata con la visita alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo martire di Caldierino per scoprire l’organo realizzato da Gaetano Callido e risalente al 1777.

Dopo un breve ascolto musicale e una breve presentazione storica, curata dall’assessore Fabio Franchi, i partecipanti si sono portati poi in via Spezieria, dove il consigliere delegato alle politiche agricole Gian Marco Martinelli ha presentato i prodotti agricoli tipici del paese, tra cui le mele e gli asparagi.
 
La passeggiata è proseguita lungo la linea delle risorgive fino al Monte Rocca. Qui Fabio Piubelli ha accompagnato i presenti nella visita al Castello termale e alla superiore villa ottagonale La Rocca, descrivendo le fasi salienti della storia dell’ultima propaggine dei monti Lessini. Eccezionalmente è stato possibile avvicinarsi alla famosa “Rocca” ottocentesca ora purtroppo in stato di abbandono.
 
A conclusione del pomeriggio l’associazione Monte Rocca ha offerto un breve rinfresco mentre l’amministrazione comunale ha consegnato ai partecipanti la borraccia del Comune realizzata in occasione della giornata mondiale dell’acqua.
 
«Una iniziativa», ha concluso il sindaco Marcello Lovato, «per scoprire la ricchezza del nostro paese e la forza del volontariato».
 

 

Zeno Martini

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