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Tregnago

«Troppo stress»: alla fine la dottoressa contestata si è dimessa

Pazienti davanti allo studio della dottoressa Colavita
Pazienti davanti allo studio della dottoressa Colavita
Pazienti davanti allo studio della dottoressa Colavita
Pazienti davanti allo studio della dottoressa Colavita

Ha rassegnato le sue dimissioni sabato, con effetto immediato, la dottoressa Maria Colavita. È l’Ulss 9 a confermare che il medico di medicina generale «con incarico di lavoro autonomo convenzionale provvisorio a Tregnago ha inviato all’azienda comunicazione di recesso immediato dal contratto, nonostante l’Accordo collettivo nazionale preveda un preavviso di almeno 60 giorni». Di conseguenza, da ieri la sostituta di Colavita non può più svolgere i compiti affidati.

Nuova ricerca di un medico

Insomma: si riparte da capo, con un altro avviso. E, si spera, esito migliore. Dall’Ulss rassicurano: «C’è la disponibilità immediata da parte di un dottore che verosimilmente potrà essere incaricato nell’arco di qualche giorno».

Nel frattempo, però, l’ambulatorio in via Unità d’Italia resta vuoto. Luci spente nelle stanze in cui, a dire il vero, la specialista si era fatta attendere dagli assistiti che avevano avuto modo di conoscerne il curriculum da «assenteista» altrove (era finita per due volte nel mirino del tg satirico «Striscia la notizia» oltre che in tribunale) prima dalle cronache che dall’effettiva frequentazione per questioni di salute. Poi è stato un susseguirsi di lamentele con tanto di esposto in procura, ipotizzando l’interruzione di pubblico servizio, e avvio di un’indagine disciplinare.

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Era stata la stessa Colavita, in malattia da mercoledì scorso, a dichiarare di dover prendere una pausa per lo stress causato dalla vicenda. Ma ad essere stressati (e piuttosto arrabbiati) sono pure gli assistiti che per settimane dall’assegnazione dell’incarico, era il 1° settembre, hanno faticato parecchio a prendere contatti con il medico o ad avere le ricette e le prescrizioni delle quali avevano bisogno.

I commenti

«Abbiamo presidiato la situazione costantemente», commenta il dg dell’Ulss Pietro Girardi, «ben sapendo quanto sia importante per i cittadini la figura del medico di base».

Più che esultare, il sindaco Simone Santellani, che di pari passo ha seguito la complicata vicenda fin dagli esordi, pensa al bene degli assistiti. Dopo settimane non facili, i cittadini dovranno fare riferimento alla guardia medica, preventivamente allertata. «Anche questo rientra nella scorrettezza della dottoressa Colavita», puntualizza il primo cittadino, «perché i 60 giorni di preavviso per riuscire comunque ad assicurare il servizio, come è logico pensare, non sono stati garantiti».

Santellani non risparmia una critica nei confronti della professionista, con la quale ha avuto un acceso scambio di opinioni: «Ci troviamo ancora una volta in difficoltà per colpa sua. Se avesse dato congruo preavviso, adesso potremmo assicurare agli utenti il servizio che è loro dovuto».

Al di là degli esiti della vicenda, continua Santellani, «ora è importante avvisare gli assistiti ma soprattutto trovare quanto prima un nuovo medico disponibile a ricoprire quel ruolo», afferma. «C’è poco da essere felici», chiosa il sindaco al netto di 25 giorni di passione, «ma almeno il primo obiettivo che avevamo, vale a dire stracciare la convenzione, è stato raggiunto». 

 

Marta Bicego

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