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Sui 9 chilometri in marcia anche il sindaco Marini

Marini una volta smessa la tuta
Marini una volta smessa la tuta
Marini una volta smessa la tuta
Marini una volta smessa la tuta

Costretto ai 9 chilometri ma per mere esigenze istituzionali: tra i 20 mila che ieri mattina hanno preso d’assalto le strade della Montefortiana c’era anche Gabriele Marini, il primo cittadino. È passato quasi inosservato, tuta azzurra e gialla addosso, e l’abbiamo visto all’ultimo minuto quando il mare dei podisti l’aveva già ingoiato ed era impossibile da raggiungere. Così l’abbiamo incontrato all’arrivo, dopo il passaggio dalla doccia... e dall’armadio. «La Montefortiana la faccio dal primo anno che sono sindaco, perché mi piace camminare, ma devo accontentarmi dei 9 chilometri per avere il tempo di essere alle premiazioni», diceva ieri sotto lo striscione di arrivo. «Sono arrivato dopo 3.352 podisti», spiegava, «mi ricordo il biglietto che mi hanno dato all’arrivo». Ma, il pettorale? «Caspita, ce l’ho a casa. Ma aspetti...». Una corsetta a recuperare il pettorale di un amico che aveva un numero più basso del suo ed ecco la «prova» della sua partecipazione, seppure in abiti civili e con il simulacro del pettorale. Che effetto fa essere il sindaco di un paese capace di accogliere un evento simile? «Anche oggi è stata una giornata di gioia, e di questi tempi la gioia aiuta migliorare la vita», diceva Marini. E l’ambasciatore della Repubblica presso la Santa sede che da anni viene alla Montefortiana, promette promette ma in marcia non ci si mette mai? «Mi impegno, il prossimo anno, a provare a fargli fare almeno un centinaio di metri! A tutti gli altri do il mio arrivederci al 2019 più numerosi che mai!». • P.D.C.

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